MORTALITÀ AL 49 % PER I PAZIENTI CRITICI

È importante comprendere come lo studio della pandemia abbia degli aspetti matematici (statistica, calcolo delle probabilità, funzione esponenziale, funzione logistica, …)

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Nel Caffè di domenica 8 marzo leggiamo:

“Il tasso di letalità complessivo, si legge nello studio cinese [citato nell’articolo, ndR], è stato del 2,3 per cento. Vale a dire 1023 morti su 44.672 casi confermati.

Dallo studio cinese, ripreso in Italia e in Ticino data l’accuratezza dei dati, emerge una situazione, appunto, molto preoccupante. Ecco in sintesi il quadro emerso.

L’età
Il tasso di letalità sale all’8 per cento nei pazienti tra i 70 i 79 anni e può arrivare al 14,8 per cento in quelli con età superiore agli 80 anni.

Presenza di comorbidità
La letalità sale al 10,5 per cento nei pazienti con malattie cardiovascolari; 7,3 per cento nei diabetici; 6,3 per cento in soggetti con malattie respiratorie croniche; 6 per cento negli ipertesi e infine 5,6 per cento nei pazienti oncologici.

La gravità clinica
La mortalità è dunque del 49 per cento nei pazienti definiti critici.”

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Domanda. Come si giunge a quell’agghiacciante 49% ? Abbiamo provato a sommare le percentuali, partendo da 14,8 e abbiamo ottenuto 50,5 %.

A nostro avviso, tuttavia, non ha senso sommare le percentuali. Cerchiamo di spiegarci con esempio illustrativo.

Immaginiamo che ci siano 1000 “cardiovascolari” e 2000 diabetici. I morti allora saranno 105 e 146, in totale 251.

251 su 3000. Il tasso di mortalità sarebbe dunque dell’8,4%. Ma la somma delle percentuali dà 17,8.

NOTA (i matematici sono pignoli). Il nostro calcolo trascura la possibilità che vi siano “cardio & diabetici” (intersezione degli insiemi non vuota). In tal caso (poiché un morto non dev’essere contato due volte) avremmo un numero un po’ minore di 251.

Per concludere, la matematica “stragista” del Caffè ci lascia fortemente perplessi. Ma non abbiamo la minima intenzione di  minimizzare le drammatiche circostanze presenti: assistiamo con sgomento al crollo delle borse e al panico che si diffonde tra la popolazione e si riversa selvaggiamente sui social.