Ieri una violenta rivolta ha scosso il carcere di Modena a causa di nuove misure che limitano le visite dei famigliari introdotte per limitare la diffusione del nuovo coronavirus. Sono 7 i detenuti che hanno perso la vita: 3 nel carcere di Modena e altri 4 nelle carceri dove sono stati trasferiti dopo la rivolta. Due morti sono riconducibili a un overdose da stupefacenti, i detenuti infatti avevano saccheggiato l’infermeria della struttura alla ricerca di farmaci.

Un altro carcerato è stato rinvenuto in stato cianotico per motivi ancora sconosciuti mentre un altro uomo ancora ha perso la vita a causa di un malore mentre veniva trasportato nel carcere di Trento. In tutto 41 persone sono state trasferite in altre carceri italiane e alcuni di loro versavano in condizioni gravi a causa di  assunzione di oppiacei e intossicazione.

I danni nel carcere di Modena sono ingenti e la maggior parte dei detenuti dovrà essere trasferita altrove. “Il carcere è completamente inagibile, si va verso la chiusura. In 25 anni non ho mai visto una situazione del genere. Per citare le parole di un collega:neppure un uragano avrebbe determinato cause così devastanti. È una situazione molto triste da vedere. Sulle cause precise non posso esprimermi o fare ipotesi, ma da anni il sistema carcere adotta politiche fallimentari come la vigilanza dinamica. Le istituzioni sono tenute a ragionare e riflettere”. Così ha commentato l’accaduto il segretario nazionale del Sappe Francesco Campobasso.

Le proteste nel carcere di Modena hanno innescato numerose rivolte. Secondo in sindacato della polizia penitenziaria ben 27 strutture sono state coinvolte in disordini e violenze. I detenuti sono in rivolta contro le limitazioni delle visite dei famigliari e vogliono rassicurazioni per quanto riguarda il coronavirus.  Dal carcere di Foggia più di 50 persone sono evase. 36 di loro sono stati fermati dalle forze dell’ordine poco dopo. Disordini anche nelle carceri di Roma, Trani, Secondigliano, Bologna, Rieti e Prato