Seul – Immagine Pixabay

Del virus abbiamo parlato di tutte le possibili conseguenze, personali, sociali, economiche, ma da qualche parte, in Corea del Sud ad esempio, può anche toccare l’aspetto religioso, il proprio credo o quello della liturgia.

Come noto la Repubblica del Sud Corea è spalla a spalla, in negativo, nelle top position quanto a contagi del noto Covid-19. Situazione grave quindi, ma lo è in modo particolare a causa degli appartenenti ad una setta religiosa, la “Shincheonji Church of Jesus” che fino a domenica scorsa era responsabile del 63.5% dei contagi confermati.

Una cosa surreale che ha verosimilmente fatto imbufalire l’opinione pubblica coreana ed anche, in parte, l’apparato politico…

La setta conta 245 mila membri ed è quindi un bel “gruzzolo” per qualche politico in cerca di suffragi. Come vedremo, questo gruppo “religioso” è in realtà una setta, molto secretiva e con comportamenti super disciplinati (essendo condotta in modo autoritario). Cose già viste, intendiamoci.

Ho vissuto da vicino a Tokyo l’esperienza dello Aum Shinrikyo (insegnamento della verità) che finì con l’infettare la popolazione con il gas “Sarin” colpendo anche treni e stazioni con gravi conseguenze. Anche qui il modello coreano segue il solito cliché delle sette religiose fanatiche pur non avendo gettato gas sui treni.

La “Shincheonji Church of Jesus, the Temple of Tabernacle of the Testimony” è di recente costituzione. È stata fondata nel 1984 da Lee Man-hee che ha ora 88 anni e che si è profilato come il “Promesso Pastore”. Secondo lui sarebbe stato inviato sulla terra da Gesù stesso come l’unico uomo in grado di decifrare e comprendere il “Libro delle Rivelazioni” della Bibbia (Apocalisse di Giovanni).

Un gruppo religioso non è una rarità in Corea. Il 27% dei coreani si identifica come cristiano nel censimento del 2015, ma la composizione dei vari gruppi è abbastanza frazionata. La parte più importante ed attiva è protestante. Si contano chiese tra le più grandi al mondo, ciascuna anche con più di 10 mila fedeli. Molti di loro ritengono che il “Shincheonji” non sia una religione, bensì un “culto”. La setta è considerata dai più “eretica ed anticristiana”.

Questo inciso per quanto riguarda la parte religiosa ed i loro comportamenti, ma perché così tanto risentimento contro la “Shincheonji” per il virus?

Certamente i fatti parlano chiaro guardando il numero dei contagiati e la percentuale altissima di infettati rispetto ai non appartenenti alla setta (quasi il 64% dei casi), ma la cosa più raccapricciante sono i comportamenti all’interno della setta.

Si è scoperto dalle indagini che la setta tiene segreti i nomi dei suoi affiliati, i quali tengono la bocca chiusa. Sono proibite le mascherine e Lee, il fondatore, costringe i fedeli a pregare stando vicinissimi fra loro. Ecco le premesse per il patatrac….

Ciò ha contribuito comprensibilmente ad infettare con grande velocità anche le persone che non ne fanno parte. Si aggiunga poi che la “Shincheonji” ha inoltre ostacolato le indagini durante le investigazioni, tant’è che Lee potrebbe essere incriminato per omicidio. Allo stesso tempo la setta contrattacca sostenendo che i suoi fedeli hanno subito ben 4 mila casi di discriminazione. Qualcuno di loro è stato licenziato dal posto di lavoro e le mogli di alcuni hanno subito abusi.

Il tutto capita in un momento cruciale e critico dal punto di vista politico. Non solo per il rinnovo dell’Assemblea Nazionale il prossimo mese, ma anche per il Presidente Moon Jae-in che scade nel 2022. Se prendesse una scoppola il mese prossimo, difficilmente avrebbe la possibilità di una rielezione (ammesso che sopravviva, viste le critiche che gli sono mosse per la gestione della crisi sanitaria).

Pende peraltro una petizione con l’appoggio di 1.4 milioni di sostenitori per le dimissioni immediate di Moon, anzi, il suo “impeachment”. “Ed è subito sera”….in politica l’alba è sempre vicina al tramonto…

Detto ciò, parrebbe che il governo stia facendo una buona gestione del virus e dei collaterali ad esso legati adottando ad esempio soluzioni innovative come delle App per i cittadini che consentono di verificare se nelle vicinanze si sia in presenza di contagiati o per evitare zone pericolose.

Le cifre degli ultimi giorni sembrerebbero confermare un calo della diffusione del Coronavirus…

Vittorio Volpi