senzaquorum  Il primo dovere degli intellettuali – diceva un… noto intellettuale – sarebbe quello di insegnare alle persone a rintuzzare tutte le menzogne che attraversano la musica mediatica mainstream e che inondano e che soffocano ogni pensiero divergente. Mentre oggi – aggiungeva il noto intellettuale – troppi di loro accettano sostanzialmente la dottrina imperante mostrando invece disprezzo per le vittime che ne sono irretite, perfino accusandole di essere degli stolti.

Mentre gridano alla “grande ignoranza”, stigmatizzano “la prevalenza del cretino” e accusano i “social” di ogni nefandezza, essi (gli “intellettuali”), non sono affatto scandalizzati dalla mostruosità della neolingua di chi possiede le chiavi dei grandi mezzi economici. E concludeva: chi accetta una trasformazione – imposta dai potenti – (globalizzazione rapace finalizzata al consumismo estremo con le sue ricadute perverse) vuol dire che non sta dalla parte di chi subisce tale avvilente alienazione.

Chiaro come l’acqua cristallina o/e come un film di Ken Loach.