La Cina, attraverso le sue aziende pubbliche e private, tenta di darci una mano a risolvere il problema di carenza di mascherine del personale medico italiano, ma la Germania si mette in mezzo.

Ecco i fatti: un azienda di Sondrio, la Dispotech, acquista 830.000 mascherine dalla Cina. Il carico arriva al porto di Rotterdam, e da lì si sposta verso la Germania per essere poi trasportato in Italia fino all’azienda acquirente. Ma attenzione: Berlino trattiene le nostre mascherine, sotto disposizioni del governo, perché potranno essere utili a loro.

Qui non salta soltanto il principio di libera circolazione delle merci su cui si fonda l’Unione Europea o il principio di solidarietà di cui tanto ci si vanta nelle sedi europee. Qui accade un fatto ben più grave: la Germania sta requisendo merci di proprietà di aziende italiane, pagate dalle aziende italiane, e, drammatica aggravante, lo fa in una circostanza di estremo bisogno per noi.

In un momento in cui paesi come Cuba, come il Venezuela o la già citata Cina mandano personale medico e attrezzature per venirci in soccorso, la Germania mette in pratica nei nostri confronti azioni restrittive idonee più a sanzionare un paese nemico di guerra che ad aiutare un paese alleato. Di quale Unione stiamo ancora parlando?

Luca Pinasco, docente di Economia e Mercato dell’Arte; autore di “Bentornato Craxi!”