26 anni. 26 anni di bugie, mezze verità, depistaggi e una Commissione Parlamentare d’inchiesta che ha provato a scrivere la parola fine alla vicenda. Inutilmente.

Il Prof. Andrea Foffano

Ancora oggi gli assassini di Ilaria Alpi non sono mai stati identificati con certezza e l’unico ad aver scontato (ingiustamente) 17 anni di carcere per il duplice omicidio Alpi-Hrovatin rimane Ashi Omar Hassan, il somalo condannato a 26 anni dalla Corte d’Assise d’appello di Roma nel 2002, per il quale la stessa procura di Roma ha poi chiesto la definitiva assoluzione per non aver commesso il fatto il 3 luglio 2017. 

Un caso intricato, dunque, per il quale ancora oggi non esiste una verità’ processuale che condanni gli autori di quel barbaro assassinio. Ne parliamo con il Prof. Andrea Foffano, autore di molteplici saggi ed esperto in materia, già più volte intervistato da Ticinolive.ch, che ha ripercorso la triste vicenda in un capitolo dedicato all’interno del libro Segreti e Intelligence edito dalla prestigiosa Mursia Editore.

Prof. Foffano, Lei pensa che riusciremo mai a scoprire con certezza gli assassini della giornalista e del suo cineoperatore? 

Sono passati molti anni dalla triste vicenda e pensare di condurre oggi delle inchieste in Somalia, finalizzate a questo preciso scopo, mi pare quanto mai complicato e azzardato. Oltretutto il Paese rimane ancora oggi molto instabile sia dal punto di vista politico, che da quello dell’ordine pubblico.

Cosa possiamo fare noi oggi per rendere giustizia alla nostra collega morta tragicamente 26 anni fa a Mogadiscio?

Oggi possiamo fare comunque molto: in primis, non dimenticarci di cio’ che accadde in quel maledetto 20 marzo 1994, quando una giornalista italiana e il suo cineoperatore vennero barbaramente uccisi da un gruppo di miliziani somali irregolari; possiamo e dobbiamo continuare insieme a tramandare alle giovani generazioni la loro storia e i contorni della triste vicenda; infine, dobbiamo comunque continuare la ricerca della verita’, piu’ sotto il profilo storico che giudiziario. Ecco, io credo che questi siano gli aspetti piu’ importanti da tenere oggi in considerazione.

“Segreti e Intelligence” di Andrea Foffano, edito da Mursia

Come affronta l’assassinio Alpi-Hrovatin nel suo libro Segreti e Intelligence?

Cerco di prendere per mano il lettore e condurlo, passo dopo passo, all’interno di quella che pare una fitta e buia casa degli specchi. Non fornisco verità’ preordinate o precontrattuali, ma lascio al lettore il compito, una volta indossati gli occhiali dell’analista, di comprendere le circostanze che hanno portato all’omicidio.

Un libro importante, dunque.

Dal mio punto di vista, certamente si’. Non ritengo sia utile oggi affrontare vicende complesse e dolorose come la strage di Ustica, l’omicidio di Nicola Calipari o di Giulio Regeni fornendo al lettore elementi unicamente pregiudizievoli. Il compito che mi sono imposto e’ stato quello di dipingere uno sfondo su una tela di un quadro; metter a fuoco i particolari sara’ sempre compito di ognuno di noi.

intervista a cura di C.F.