Oggi mi sono dedicato a intervistare un giovane e promettente complesso. Sono ragazzi brillanti e (giustamente) ricercano l’affermazione e il riconoscimento del loro valore.

Li ho incontrati (quando ancora i bar erano aperti), ho parlato a lungo con loro e avevo deciso di andarli a sentire la sera del 27 marzo, in occasione di un magnifico concerto. Illusione! Dovrò aspettare, ma questa piaga d’Egitto non potrà durare in eterno.

Un’intervista di Francesco De Maria.

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Francesco De Maria  Come è nato il vostro gruppo? Quali sono le sue caratteristiche musicali? Perché fate riferimento al “vintage”?  

29 times  Il gruppo musicale “29 Times“, composto da Enea Tamburini, Elia Squartini e Chris Smith, nasce nell’agosto del 2017. Inizialmente, il trio suonava con il nome “Enea Tamburini’s Trio”, eseguendo un repertorio che comprendeva brani blues/rock storici, rivisitati secondo il personale gusto dei musicisti.

Vista la recente uscita del loro primo disco, dal titolo “The Beginning”, i musicisti hanno cominciato a promuovere il loro prodotto, prevalentemente sui social media e in occasione di performance dal vivo. Ai loro concerti non mancano mai alcuni dei brani che per anni li hanno accompagnati e contraddistinti.

Data la curiosità personale dei tre musicisti per vari stili e sonorità, la band non si pone limiti nell’esplorazione e nella composizione dei brani, prendendo spunto da qualsiasi stile e forma musicale. Infatti, negli otto brani inediti del disco si sentono nettamente tutte queste influenze.

La formula “29 Times” – derivante dalla somma delle date di nascita dei membri della band – ha come obiettivo quello di trasmettere energia ed emozioni ad ogni ascoltatore grazie alla varietà di musica proposta. Il riferimento al vintage è predominante nella parola times, che evoca così le influenze passate alle quali i ragazzi attingono quando creano la loro musica.

Dato che con la musica vintage ci siamo cresciuti, inconsciamente le nostre sonorità hanno preso questa forma. Il trio è una soluzione vintage che rispecchia i nostri caratteri. Il suono della band si può definire d’altri tempi, ma rivisitato in chiave moderna.

Ognuno di voi si presenti, descriva il suo strumento e il suo stile, indichi il suo più grande “eroe” (musicale) e risponda alla domanda: che cos’è la musica per me?

Enea:

Sono Enea Tamburini, chitarrista e cantante, nonché frontman dei “29 Times”, nato il 5 agosto 1998.

Scopro la passione e l’amore per la musica molto presto, poiché, sin dalla nascita, in casa non c’è altro che buona musica a circondarmi quotidianamente: dal Blues di Stevie Ray Vaughan, il Jazz di Sinatra e Mingus, il Latin Fusion di Santana ed il funk degli Incognito, al rock dei Deep Purple e degli Zeppelin… chi più ne ha più ne metta.

All’età di 10 anni scopro che ad affascinarmi maggiormente è la chitarra, così inizio a prendere lezioni. Da subito i maestri notano in me una predisposizione ed una facilità ad apprendere che mi spingono a volere sempre di più coltivare questo sogno. Debutto così nella scena locale all’età di 15 anni, grazie al mio ultimo maestro che mi diede la possibilità di suonare qualche pezzo insieme in occasione dei suoi live.

Col passare degli anni cresco ed insieme a me la mia ambizione, suono in diverse formazioni e cerco un progetto dove mettere anima, cuore e serietà. Dopo tante delusioni, ecco che trovo finalmente Elia e Chris, il quali diventeranno presto membri insostituibili della band e i miei migliori amici.

Al primo posto degli artisti citati, quello che più mi colpì fu Stevie Ray Vaughan, senza dubbio.

La musica è l’essenza più pura dell’animo umano, il mezzo attraverso cui si condividono intense emozioni, ricordi e stati d’animo. Ciò che mi accarezza di più è la sensualità che traspira da ogni poro ed è quello che cerco di inserire in ogni mia fantasia musicale.

Elia:

Nasco il 19 gennaio 1993. Anche per me la passione per la musica arriva presto, grazie a mio padre che mi ci avvicinò prestissimo. Coltivo l’interesse e la curiosità per la batteria dall’età di 11 anni, grazie a batteristi e gruppi come: John Bonham degli Zeppelin, Ian Paice dei Deep Purple e Ringo Star dei Beatles, gli stessi idoli d’infanzia di mio padre.

I primi studi iniziano a 13 anni da maestri privati. Capì poi di voler intraprendere professionalmente questa strada quando conobbi Walter Calloni, docente e batterista di grande successo. D’allora cominciai gli studi a Milano insieme a lui, studi che mi hanno portato all’ambito diploma come batterista professionista.

Porterò sempre dentro di me, non solo le nozioni scolastiche, bensì ugualmente il bagaglio culturale e la scuola di vita che Walter mi ha insegnato, un papà batteristico per un giovane come me. Prima di fondare la band “29 Times”, ho calcato con diversi progetti palchi e realtà del panorama Svizzero ed estero.

Il batterista che più mi ha influenzato è stato John Bonham.

Trovo che la musica sia il rifugio dove ognuno di noi possa lasciarsi trasportare da qualsiasi sensazione ed emozione.

Chris:

Mi chiamo Christopher Cornacchini, in arte Chris Smith, e nasco a Lugano il 5 aprile 1986.

Avendo la fortuna di avere un padre ex Disc Jokey, ho da sempre “respirato musica“, fin dalla tenera età, il che ha influenzato fortemente i miei gusti ed il mio approccio morboso alla musica.

Il mio strumento? Il meraviglioso basso elettrico, strumento fondamentale per far sì che gli altri strumenti suonino bene, in quanto non è solitamente uno strumento che si sceglie per fare scena, bensì per essere al servizio degli altri: il bassista è prima di tutto “un portatore d’acqua”, per citare una frase del grande maestro Giovanni Tommaso, il che fa capire che la più grande soddisfazione di un bassista è far bene il proprio lavoro per aiutare gli altri a fare ancora meglio il loro.

Marcus Miller, Jaco Pastorius e molti altri grandi bassisti sono i miei punti di riferimento, perchè secondo me si può imparare e migliorare da chiunque, soprattutto se è una persona di esperienza nella professione di musicista.

La musica? È vita, è aria, è cibo, è amore, tristezza…la musica è tutto, e personalmente, senza di lei io non potrei vivere.

Il vostro effettivo limitato vi condiziona nella scelta del repertorio?

Assolutamente no, anzi talvolta diventa più divertente perché ci si ritrova ad arrangiare e a dare più importanza a determinate sonorità. Per altri aspetti suonare in tre richiede più energia e coinvolgere il pubblico diventa più complesso; ma è proprio questo il bello.

Quali diversi generi si possono trovare nel vostro album “The Beginning”?

Nel nostro album si possono sentire delle influenze pop, blues, jazz, reggae e rock, ma non vi è uno stile centrale, in quanto componendo noi i brani ci facciamo condizionare e coinvolgere dal background di ognuno di noi tre, dato che veniamo da contesti musicali diversi e non seguiamo uno schema preciso. L’unico vero obbiettivo comune è quello di essere riconoscibili e creare musica che sia piacevole per chi ci ascolta.

Che cosa pensate dei social media, quali di loro usate e come li usate?

I social media da noi utilizzati sono Instagram e Facebook; gli utenti ci possono trovare sotto @29times.official. Dato che negli ultimi anni sono diventati molto virali, come tutti ci siamo dovuti adattare e stare al passo con i tempi. Troviamo che siano indispensabili per la diffusione di notizie e per raggiungere più persone possibili.

Ognuno di voi mi ha detto: voglio vivere di musica. Spiegatemi perché: 1) è possibile  2) ma non è facile.

Vivere di musica è il nostro sogno da quando siamo bambini e siamo persone ambiziose. Per quanto sia difficile, non ci arrenderemo alle prime difficoltà, bensì incrementeremo la nostra motivazione ed il nostro livello artistico, personale così come collettivo.

Tracciate ora una panoramica dei principali eventi musicali, di vario genere, che hanno luogo nel Ticino. Quali sono interessanti per voi? Quali sono (per il momento) per voi irraggiungibili?

Sin da piccoli l’evento più ambito per noi è stato – ed è tuttora – l’Estival Jazz e, per quanto riguarda il resto del panorama musicale Ticinese, possiamo vantare di aver partecipato a degli eventi importanti. Quelli che mancano alla lista sono Ascona Jazz, Blues to Bop ed alcuni degli Open Air che offre il cantone.

Quanto dura un vostro concerto? Quanti sono gli spettatori? A quale fascia d’età appartengono? Avete dei fedelissimi?

Da un’ora alle due ore e mezza, a dipendenza dell’evento, della situazione.

Dipende sempre dal posto in cui ci esibiamo, in genere abbiamo quasi sempre trovato parecchia gente.

La fascia d’età varia dai 25 agli over 50. Ci piacerebbe coinvolgere anche un pubblico più giovane!

Nonostante il progetto sia “fresco”, abbiamo una piccola fanbase che ci segue e ci sostiene.

 Organizzazione

 Una domanda per gli organizzatori, Matteo Viano e David Vass. Come avviene la promozione dell’attività artistica del gruppo, come si ottengono gli ingaggi e a quali condizioni?

  • David: io cerco festival, locali adibiti alla musica dal vivo e bar, in Svizzera e all’estero, principalmente su internet, dove proporre i ragazzi per farli suonare. Il contatto con gli organizzatori avviene quasi esclusivamente via l’indirizzo ufficiale della band.
  • Matteo: per quel che riguarda la promozione dell’attività artistica, essa viene svolta da Enea Tamburini attraverso le piattaforme social del gruppo.

“29 Times” è un progetto artistico ma anche commerciale. Quando, Matteo Viano, potrà dire: è stato un successo?

Si potrà dire certamente un successo, quando 29 Times non sarà conosciuta solo come Band, ma anche come Brand.

David Vass, lei è figlio di un professore d’orchestra. Quanta musica è passata dal padre al figlio?

Tantissima! La musica è la mia più grande passione e non riesco a stare senza, tanto che, seppur venendo da una famiglia di musicisti classici, non ho esitato nemmeno un secondo a fare parte del progetto dei 29 Times in qualità di agente, dando loro una mano a trovare locali e festival dove esibirsi, nonché organizzando interviste coi media.

Quali sono le vostre speranze per il futuro?

Il nostro obbiettivo è quello di viaggiare con e attraverso la musica, condividendo momenti ed emozioni insieme al pubblico, lasciando così un segno, un ricordo ed un messaggio nel tempo.

Vogliamo affermarci come una realtà solida e professionale, per poter ambire ad obbiettivi sempre più grandi.

Ora per i lettori di Ticinolive preparate una sequenza di 5 pezzi da ascoltare, uno dietro l’altro!

  • She
  • Free Souls
  • The Change
  • Little Story
  • It’s Time To Go
Ecco I link diretti per YouTube: 
– Little Storyhttps://youtu.be/PdHXMbfuClU
– It’s Time To Gohttps://youtu.be/ED86Usv50HI
L’album – intero – è disponibile su tutte le piattaforme adibite all’ascolto di musica, come Spotify e Apple Music, per fare due esempi.

Esclusiva di Ticinolive