In tempi di guerra c’è chi si arricchisce immensamente e la guerra contro la pandemia da coronavirus non è di certo un’eccezione. Se per milioni di persone il virus che sta affliggendo ormai l’intero pianeta è una piaga da debellare, per alcuni è un ottimo mezzo di guadagno. Tra questi senza ombra di dubbio figura Yu Xiaoning, imprenditore cinese titolare della Dawn Polymer di Shenzhen.

Secondo il Financial Times di Londra, da quando è scoppiata la pandema Covid-19 la carta igienica e i tessuti soffiati a fusione (quelli utilizzati per produrre le mascherine chirurgiche) sono diventati i materiali più preziosi del mondo. Il Sole 24 ore riporta che la quota di mercato di Mister Yu nella produzione di questi materiali è del 40%, cifre che lo rendono il re indiscusso delle mascherine protettive.

Il valore di quel 40% è incrementato enormemente nell’ultimo periodo, passando da 13.5 miliardi di renmimbi, corrispondenti a circa 2 miliardi di dollari, a oltre 16’800 miliardi di renmimbi con un il corrispondente aumento di valore del titolo dell’azienda pari a 417%, ora calato nuovamente al calo dell’epidemia in Cina.

“La competizione per i tessuti soffiati a fusione è diventata la chiave per la prevenzione dell’epidemia globale. La soglia tecnica e il processo di produzione sono i motivi per cui di recente il prezzo dei tessuti soffiati a fusione è salito” ha spiegato l’analista Xue Zhanzhong.

La Dawn Polymer era stata lanciata sul mercato nel 2002 in risposta all’epidemia Sars. Mister Yu veniva da una lunga esperienza lavorativa nell’ambito della produzione dei materiali plastici e in seguito alla crisi sanitaria aveva deciso di spostare la sua attenzione sui tessuti in poliestere usati per la protezione.  Ormai milionario, ora vedrà sicuramente crescere la concorrenza e a proposito di questo ha dichiarato essere preoccupato che la tendenza sarà quella di abbassare la qualità del prodotto.