Per il ceto medio e le PMI un bollettino di guerra

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da Opinione Liberale, per gentile concessione

L’articolo, in sé apprezzabile, lo sarebbe ancora di più se l’autore si spingesse sino a ricordare il risultato del voto parlamentare sulla Tassa di collegamento, con tanto di numeri partitici. Magari non se li ricorda più nessuno…

Il destino della “tassa Zali” è veramente crudele e ingiusto. Largamente vincente in Gran Consiglio, per un pelo vincente davanti al popolo, vincente sulla collina di Mon Repos. E adesso… non la vuole più nessuno! 

Sì, certo, le persone possono cambiare idea. E anche i partiti.

Io personalmente ringrazierei l’avvocato Padlina. Che ha perso, ma in realtà ha vinto. Il suo provvidenziale ricorso alle supreme Lumache ha fornito ciò che serviva, il tempo. Il “Corona” ha fatto il resto.

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Mi sembra di scrivere una pagina di un bollettino di guerra. Mercoledì 8 aprile 2020: in Svizzera, secondo i dati della Segreteria di Stato dell’economia (SECO), vengono registrati ogni giorno lavorativo più di 1’900 disoccupati. In marzo si è avuto un aumento della disoccupazione del 20%. La tendenza è in crescita e, di sicuro, questo mese avremo cifre molto peggiori.

Ad oggi, è stato richiesto il lavoro ridotto per 1,5 milioni di persone pari al 30% della popolazione attiva. In Ticino siamo ormai vicini al 50%, vale a dire che un lavoratore su due è a casa ad aspettare tempi migliori. Le ditte non avendo al momento prospettive rassicuranti di una possibile ripartenza della macchina produttiva, né da Berna né da Bellinzona, continuano a licenziare.

E in mezzo a questo stato di cose, negli ultimi giorni, ci sono giunte due “belle notizie”, che peggiorano ulteriormente quanto da sempre (o quasi), noi Liberali Radicali difendiamo per tutelare le PMI e il ceto medio: le condizioni quadro.

La prima notizia: la tassa di collegamento entrerà in vigore, dopo la decisione del Tribunale federale. Questa tassa è stata pensata e, poi, è stata sdoganata per penalizzare i frontalieri che vengono al lavoro con l’auto. Nel frattempo abbiamo capito che direttamente o indirettamente a pagarla saranno tutti gli automobilisti. All’epoca ero presidente del PLR e mi ero personalmente battuto contro questa tassa. Ad un comitato cantonale era stata respinta ma, in quell’occasione, capii che molti di noi, in nome del senso di responsabilità, l’avrebbero sostenuta. Chissà se oggi la pensano ancora allo stesso modo?

La seconda notizia: l’aumento possibile dei tassi d’interesse ipotecari, come ventilato da alcuni bancari, in questi giorni. Veramente strano in una situazione dove il sistema bancario sta concedendo, a suon di miliardi di franchi, crediti garantiti dalla Confederazione alle aziende in difficoltà. Oltre a ciò la Banca Nazionale Svizzera, per evitare un rincaro del franco svizzero, sta comprando in modo massiccio valute estere e continua imperterrita con la sua politica dei tassi negativi.

Per le PMI e per il ceto medio tutte queste notizie non fanno altro che alimentare sentimenti di sfiducia. Non mi sembra proprio il momento giusto per “subire” tutto ciò. Soprattutto se pensiamo che la metà di noi è a casa ad aspettare il rientro al lavoro… come se il Coronavirus non bastasse.

Rocco Cattaneo, consigliere Nazionale PLR