Once Upon A Time in Switzerland
Ovvero: come sdoganare la nostra nazione tra fatti e curiosità

È stato presentato a Londra il trailer del documentario prodotto dalla regista ed imprenditrice Oksana Mazourik. Intervistata durante il suo ultimo soggiorno nel nostro cantone, la stessa ci ha mostrato come districarsi tra luoghi comuni, funny facts e peculiarità con un accenno alla prospettiva di un forestiero che ci conosce per le montagne, il cioccolato, Heidi e formaggio coi buchi.

Intervista di Maurizio Taiana.

Perfettamente in tema. Oksana con un sorriso presenta il libro “Leonardo a Locarno” del professor Marino Viganò

Maurizio Taiana    Oksana, ci hai anticipato il fatto di voler giocare molto sui luoghi comuni della Svizzera. Si conosce veramente così poco il nostro territorio all’estero?

Oksana Mazourik   La Svizzera è un paese veramente eccezionale. È piccolo, socialmente ed economicamente stabile, rinomato. Ciò nonostante, la maggioranza della gente – cito ad esempio il pubblico medio americano – non riesce ad andare oltre allo Swiss Cheese, il cioccolato ed a mischiare addirittura caratteristiche o marchi di altri stati.

Questa te la devo raccontare: ad  Austin, in Texas, dove mi reco quasi mensilmente per i miei programmi televisivi, un rinomato ristoratore mi ha chiesto se volevo del “formaggio svizzero”; ebbene, gli chiesi ovviamente quale. Lui mi rispose “quello coi buchi, ovviamente!”

Il famoso architetto tra Oksana e Arminio

MT   Concedimi la frecciatina: nel documentario compari vestita con gli abiti tipici dei cantoni alpini, gonnella rossa ornata di stelle alpine e «quelle cose lì» che noi bravi ticinesi medi additiamo come cose da «quei cantoni lì»..  è un cliché un po’ forzato?

OM   Tranquilli Ticinesi! È solo per rappresentare in modo scherzoso lo stereotipo di Heidi, che è di fatto la piccola ambasciatrice elvetica nel mondo. Tutti amano Heidi!

Una caratteristica della Svizzera è proprio quella di essere estremamente sfaccettata: ho  giocato molto sui luoghi comuni proprio per mostrare che c’è altro, molto di più di Heidi o del cioccolato.  Il messaggio che voglio mandare è che in ogni cantone ci sono piccole e grandi tradizioni, varie culture, corsi storici differenti che definiscono tutti e 26 i cantoni. Sebbene ogni angolo del paese sia differente, ciò è una ricchezza che dura da più di 700 anni. La Svizzera che voglio rappresentare è una Svizzera così unica proprio perché vige una tolleranza ed una volontà di collaborare tra le varie anime che la compongono, mettendo da parte le differenze per uno scopo maggiore e comune.

Un magico incontro sulla terrazza del Rivellino. Luci nella sera… e una meravigliosa torta!

MT  Nel frattempo una chitarra incomincia ad intonare il ritornello della amata saga di 007, dove una sagoma circonda la nostra presentatrice fino allo sparo che da inizio a tutti i film sul personaggio di Ian Fleming. Coincidenze?

OM   Non credo proprio! Infatti tra le varie location presenti nel documentario c’è una diga dove James Bond si è tuffato nel vuoto… Ma non solo! Lo sapevi che Fleming dona al personaggio origini scozzesi ed elvetiche? Potrebbero dargli il doppio passaporto! E non ci siamo limitati all’agente segreto più famoso della storia, ma abbiamo fatto sosta pure nella Terra di Mezzo. Pure Tolkein non è rimasto immune dal contagio del nostro territorio.

MT Darai spazio anche al Ticino in questa tua produzione?

OM   Come avrei potuto dimenticare il cantone più mediterraneo della Svizzera? Certo! Oltre a quanto già detto, vado a ripercorrere varie fasi della storia della nostra nazione, tutto a bordo di un treno. E visto che di storia e treni si parla è doveroso citare il San Gottardo, ‘La Montagna’ epicentro di molti fatti storici della patria, trafori inclusi.

Parlando di Ticino, mi hanno incuriosito le miniere d’oro del Malcantone. Spero di poterle visitare prossimamente e chissà, girare un po’ di materiale. Comunque:  è  sorprendente come i ticinesi riescano a nascondere così tante cose sul loro cantone: qui è pieno di fatti ed aneddoti che meriterebbero di essere conosciuti.

MT  Chi incontrerai in questo treno immaginario?

OM   Una carrozza è adibita a personaggi storici che hanno vissuto qui:  Mercury dei Queen, Lenin, Einstein per citarne alcuni. Ma nel tragitto del treno incontreremo sommariamente tutta la storia, dai primordi, ai dinosauri del Ticino e del Jura che chissà, potrebbero sopravvivere in qualche leggenda locale, ai mercenari che nel frattempo si sono ridotti a guardie papali, la guerra civile, od ancora le riforme da stato confederato a federazione, la democrazia diretta, le due guerre mondiali, fino alle tecnologie che hanno rivoluzionato l’informatica come il sistema di riconoscimento vocale della IoT.

MT   Cosa è la cosa che più ti ha affascinato in questa produzione?

OM   Più cerchi e più scopri cose interessanti.  Sul serio, è un paese pieno di risorse. Tranne quelle naturali s’intende – ride,  ma è assolutamente vero!- Purtroppo il documentario deve avere una durata da documentario, altrimenti sarebbe una serie tv.

MT   Se dovessi concentrarti su una cosa, qual’è quella che più caratterizza il nostro paese e che manca negli altri?

OM   La costanza delle persone: hanno dovuto aiutarsi fin dall’antichità per sopravvivere alle potenze estere, od ancora destreggiarsi con un territorio geograficamente difficile dove non esistono risorse naturali sfruttabili. Eppure con il sudore della fronte, lavorando sodo, emigrando come mercenari, poi come operai, adattandosi e reinventandosi sono riusciti a generare un paese prospero.  Fuori dai confini nazionali tutti pensano che la Svizzera sia sempre stata ricca, in realtà è stata una conquista dei suoi strani, unici cittadini.