Onorevole Sindaco, Onorevoli Municipali,

Con la presente, avvalendomi delle facoltà concesse dalla LOC, chiedo di essere informato sul seguente oggetto:

Alcune categorie professionali questa settimana hanno ripreso l’attività grazie alle misure di allentamento decise dal Consiglio federale. Per riaprire, i singoli settori a beneficio dell’allentamento hanno dovuto elaborare un concetto di protezione, sulla base degli standard minimi previsti dall’Ufficio federale della sanità pubblica, con l’adozione di una serie di misure per garantire l’igiene e il distanziamento sociale. Fra queste categorie figurano i parrucchieri.

Immagine di repertorio – Pixabay

A grande stupore, diversi saloni hanno deciso di applicare alla clientela sovrapprezzi di vari franchi (fino a cinque franchi e oltre) per l’utilizzo del materiale monouso (mascherine, guanti, disinfettante, ecc.), il cui costo è ora nettamente inferiore (il prezzo di una mascherina varia attualmente da 0,80 a 0,90 centesimi). Si tratta di un “pizzo” inaccettabile, dato che le misure imposte sono obbligatorie e che in nessun caso dovrebbero essere riversate sul cliente che ormai da mesi sopporta gravi limitazioni e sacrifici, mostrando grande resilienza e rispetto per le direttive cantonali e federali.

La città di Lugano, fra le altre misure a favore dell’economia e della popolazione, ha deciso “la sospensione temporanea dell’incasso degli affitti per le attività commerciali che occupano immobili della Città”.

In considerazione di quanto sopra, chiedo:

  • La città affitta spazi commerciali di sua proprietà a saloni di parrucchieri?
  • Nel caso affermativo, la città ha accordato loro la sospensione dell’incasso degli affitti?
  • Saloni di parrucchieri attivi a Lugano, beneficiano di aiuti materiali/finanziari da parte della città?
  • Come giudica il lodevole Municipio la decisione di alcuni parrucchieri ed estetisti di far pagare alla clientela questo sovrapprezzo, quando queste misure sono obbligatorie?
  • La città di Lugano è disposta a fornire materiale di protezione monouso alla popolazione affinché non debba pagare questi sovrapprezzi?
  • Il Municipio può imporre alla categoria dei parrucchieri di comunicare e indicare chiaramente alla clientela (tramite cartelli e sul listino dei prezzi) l’ammontare del sovrapprezzo che si dovrà sborsare per queste misure?
  • Cosa intende fare il Municipio per frenare quello che si annuncia come un aumento generalizzato dei prezzi con la scusante delle misure di protezione obbligatorie, in vista della prossima graduale riapertura degli altri settori economici?

In attesa di una chiara risposta, vi porgo i miei più cordiali saluti

Ugo Cancelli, consigliere comunale