Un caso degno dei più grandi giallisti scandinavi quello che ha coinvolto l’uomo più ricco della Norvegia. Tom Hagen, tycoon e imprenditore 70enne molto famoso che vanta un patrimonio di circa 190 milioni di dollari è stato arrestato perché il principale sospettato per l’omicidio di sua moglie Anne-Elisabeth Falkevik Hagen.

La donna, all’epoca 68enne, era scomparsa il 31 ottobre del 2018 dalla casa dove risiedeva, nei pressi di Oslo, assieme al marito con il quale era sposata da 49 anni. Sul luogo c’erano evidenti tracce di lotta. Qualche mese più tardi le autorità norvegesi avevano comunicato che il caso era trattato come un rapimento: in casa era stata trovata una richiesta di riscatto di 9 milioni di euro in criptovaluta.

Lo scorso giugno la donna non era ancora stata ritrovata e pertanto le autorità avevano cominciato a prendere in considerazione l’omicidio e il primo sospettato era proprio il marito Tom. Questa mattina il magnate è stato arrestato mentre si recava nel suo ufficio. La polizia ha fermato il traffico in entrambe le direzioni e ha preso in custodia l’uomo. In un comunicato la polizia ha sottolineato che esistono “ragionevoli motivi per sospettare il coinvolgimento di Tom Hagen nell’omicidio di Anne-Elisabeth Hagen”. In particolare secondo le forze dell’ordine non ci sarebbe stato nessun rapimento ma che l’intera faccenda sia stata inventata per “confondere le acque”: “In altre parole, crediamo che il caso sia stato caratterizzato da un depistaggio pianificato. È importante sottolineare che il caso è ancora sotto inchiesta, ci sono molte domande senza risposte sulle quali la polizia continuerà a lavorare” ha aggiunto la polizia.

Il legale di Hagen, Svein Holden, ha comunicato ai media norvegesi che il suo cliente non ha nulla a che fare con la scomparsa della moglie. L’uomo rimarrà in prigione in custodia cautelare per quattro settimane.  Secondo i media norvegesi la polizia ha richiesto anche l’aiuto dell’FBI e per venire a capo della faccenda avrebbe esaminato 6mila ore di riprese video. Gli investigatori dovranno inoltre capire quale potesse essere stato il motivo dietro all’omicidio e comunque non escludono la possibilità di ulteriori arresti.