Centinaia di protestatari, alcuni armati, hanno fatto irruzione nella capitale del Michigan, Lansing, mentre in parlamento i legislatori statali discutevano della richiesta del governatore democratico di estendere i di lui poteri per combattere l’emergenza sanitaria.

Una folta folla di manifestanti, alcuni imbraccianti fucili, ha tentato di entrare nel parlamento della sala legislativa, ma sono stati bloccati da un cordone di poliziotti e dallo staff, come mostrano i reportage fotografici dei giornalisti locali.

Al grido di “lasciateci entrare!” i protestanti hanno tentato di rompere il cordone. Alcuni di essi indossavano maschere che coprivano i loro volti.

Il governatore Gretchen Whitmer, democratico, ha esteso infatti la quarantena al 15 maggio. Il Michigan conta ad oggi quasi quattro mila morti e più di 40 mila infetti.

La protesta, tuttavia, mirava a far riaprire i traffici dopo il 1° maggio e a non prolungare il lockdown di oltre quindici giorni.

Altre grida “di battaglia” dei protestanti erano “lasciateci lavorare” e “questa è la casa del popolo” (riferita al parlamento n.d.r.) non potete buttarci fuori!”

Le tensioni sono alfine state placate ma non senza un certo impiego di energie. La quarantena genera chiaramente scontri sociali per la conseguente disoccupazione e restrizione domestica, ma nel frattempo i contagi salgono.

Michigan. L’esercito con le mascherine per il COVID19