Quando si inizia con le discriminazioni non si sa dove si finisce…

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Sarebbe interessante vedere quali reazioni avrebbero le generazioni di mezzo, ossia quelle più contagiose , se il Governo decidesse di vietare a loro di andare a fare la spesa , o se la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, proponesse di isolare loro fino alla fine dell’anno. Sarebbero ancora d’accordo di sacrificare i loro diritti costituzionali per salvaguardare la salute delle fasce d’età più a rischio in caso di contagio ?

Quando in nome del bene collettivo si comincia a fare e a tollerare delle discriminazioni basate sull’età o su altri fattori, senza tener conto dei diritti fondamentali dei singoli individui, si sa dove si comincia ma non si sa dove si finisce.

Che succederebbe se ad esempio il Governo decidesse di isolare tutti gli uomini, visto che il coronavirus è più letale per i maschi che per le donne? O se decidesse di isolare gli obesi che sono più a rischio dei longilinei? O se decidesse di isolare tutte le persone di razza bianca, che a quanto pare sarebbero meno resistenti al virus di quelle di razza nera? O se decidesse di isolare coloro che sono più a rischio a causa di malattie “pregresse” (come il diabete, l’ipertensione, il cancro e i problemi cardiocircolatori)? O se, per evitare la diffusione del contagio, decidesse di obbligare gli asintomatici positivi a cucire sulle loro giacche dei segni di riconoscimento, in modo da consentire alla gente di riconoscerli e di stare alla larga da loro?

Giorgio Ghiringhelli

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Molti si sono sentiti offesi da questa discriminazione. Ma siamo personalmente riusciti ad acquistare 12 bottiglie di Malbec (azione) dichiarando 64 anni e mezzo (la commessa, intimidita, è rimasta zitta e ha chinato il capo).

Il Ghiro, sempre abile, ha saputo sfruttare la situazione ottenendo un buon grado di visibilità. Bravo.

NOTA. Si osservi, sul finale, la pesante allusione alla lettera di triste memoria.