This picture taken on February 22, 2017 and released by North Korea's official Korean Central News Agency (KCNA) on February 23 shows North Korean leader Kim Jong-Un (C) visiting the People's Theatre to mark the 70th anniversary of the founding of the State Merited Chorus in Pyongyang. / AFP / KCNA VIA KNS / STR / South Korea OUT / REPUBLIC OF KOREA OUT ---EDITORS NOTE--- RESTRICTED TO EDITORIAL USE - MANDATORY CREDIT "AFP PHOTO/KCNA VIA KNS" - NO MARKETING NO ADVERTISING CAMPAIGNS - DISTRIBUTED AS A SERVICE TO CLIENTS THIS PICTURE WAS MADE AVAILABLE BY A THIRD PARTY. AFP CAN NOT INDEPENDENTLY VERIFY THE AUTHENTICITY, LOCATION, DATE AND CONTENT OF THIS IMAGE. THIS PHOTO IS DISTRIBUTED EXACTLY AS RECEIVED BY AFP. / (Photo credit should read STR/AFP/Getty Images)

Durante le fasi finali della Seconda guerra mondiale, le truppe militari della ex Unione Sovietica aiutarono i coreani a mettere fine al dominio dell’impero giapponese che durava da 35 anni nella penisola.

A seguito della vittoria degli alleati, Stati Uniti e Unione Sovietica decisero di occupare il territorio della Corea con la promessa di stabilire un nuovo governo libero e indipendente. Ma le due superpotenze alla fine appoggiarono la creazione di due stati che, malgrado un armistizio firmato nel 1953, ancora oggi reclamano la sovranità sull’intera penisola.

Dopo la resa dell’armata giapponese, nel 1948  i sovietici appoggiarono Kim II Sung, nonno di Kim Jong Un e considerato presidente “eterno”, che prese il potere come primo leader del nascente stato comunista, appoggiato anche dalla vicina Cina.

Il presidente Putin ha voluto assegnare una medaglia commemorativa a Kim Jong Un per sottolineare il suo grande sforzo personale nel preservare la memoria degli oltre 4’700 soldati sovietici sepolti sul territorio nordcoreano che persero la vita per liberare la Corea dall’occupazione giapponese. L’attuale leader nordcoreano ha dimostrato preoccupazione e impegno per la sicurezza delle tombe e dei siti celebrativi che evocano la vittoria. L’Arco di trionfo di Pyongyang, ispirato a quello di Parigi ma considerato il più grande mai realizzato nel mondo, rappresenta uno dei punti di riferimento per la commemorazione dei soldati sovietici e rappresenta anche il Monumento alla liberazione.

La cerimonia è avvenuta, in l’assenza di entrambi i leader, presso il Palazzo dei congressi a Pyongyang alla presenza dell’ambasciatore Alexander Matsegora, che ha consegnato il riconoscimento al ministro degli Esteri nordcoreano Ri Yong-ho. Dopo la cerimonia, in un breve discorso sono stati confermati gli impegni presi con gli accordi raggiunti tra Putin e Kim Jong Un nell’aprile 2019 a Vladivostok, per sviluppare e rafforzare una cooperazione russo-coreana, superando le avversità e le complessità che tale impegno comporta.