Il presidente Nicolas Maduro è apparso nei giorni scorsi alla televisione di stato, affermato di avere le prove di una singolare invasione organizzata dal governo degli Stati Uniti, in collaborazione con la Colombia, ai danni del Venezuela per organizzare il suo sequestro. Durante il discorso televisivo, Maduro ha mostrato i passaporti di due militari mercenari americani catturati in mare dalle forze venezuelane sulla costa di La Guaira, ad una ventina di chilometri da Caracas, prima ancora di mettere piede sul suolo venenezuelano durante la presunta incursione fallita.

Secondo Maduro, i mercenari appartengono alle forze di sicurezza statunitensi e ha collegato l’iniziativa direttamente al presidente Donald Trump, sostenendo che ha appositamente privatizzato l’operazione in modo da lavarsi le mani in caso fosse andata male. Mostrando al pubblico un pezzo di carta (non leggibile dalla macchina fotografica) Maduro ha sostenuto di avere in mano una copia del contratto stipulato dall’opposizione venezuelana guidata dal presidente dell’assemblea nazionale Juan Guaidó, riconosciuto da dozzine di paesi come il legittimo leader venezuelano dopo la scadenza del mandato presidenziale di Maduro a gennaio 2019, con la società Silvercorp USA con sede in Florida. L’azienda sarebbe specializzata nell’assistenza personale alle vittime di rapimenti ed estorsione, per invadere il paese e rovesciare il regime.

Il video dell’interrogatorio dei due americani catturati, identificati come il 41enne Airan Berry e il 34enne Luke Denman, è apparso in televisione mostrando la presunta confessione senza la presenza di alcun avvocato. Hanno affermando di essere stati incaricati dalla società Silvercorp di prendere il controllo dell’aeroporto militare di La Carlota a Caracas, luogo dove Maduro doveva essere trasferito e portato negli Stati Uniti dopo averlo sequestrato nel palazzo presidenziale.

Il piano descritto in un documento di 42 pagine, offre dettagli tecnici che vanno dalle mine antiuomo alle attrezzature antisommossa, ma non spiega affatto come un piccolo gruppo di uomini avrebbe potuto sopraffare centinaia di migliaia di militari appartenenti alla forza di sicurezza venezuelana rimasti fedeli al partito socialista guidato da Maduro.

Washington ha ovviamente negato ogni implicazione. Il portavoce del Dipartimento di Stato ha accusato Maduro di aver preparato un “melodramma”, probabilmente con l’aiuto dell’intelligence cubana, nella speranza di distrarre l’attenzione dai problemi interni del Venezuela colpito da una gravissima crisi. “Non vi è stato alcun coinvolgimento diretto del governo degli Stati Uniti in questa operazione”, ha detto il segretario di Stato, Mike Pompeo, affermando che si sta cercando ancora di confermare la cittadinanza dei presunti mercenari americani. Anche il governo della Colombia ha negato il coinvolgimento, così come Guaidó che ha negato con forza ogni relazione.

Per l’intelligence americana la cronaca e la rappresentazione dei dettagli esposti, altamente discutibili, vengono definiti una “menzogna e una manipolazione” di Maduro e dei suoi complici alla quale non si dovrebbe dare nessuna importanza. Il sito web della società Silvercorp, boccia una serie di affermazioni esagerate, incluso quella che il suo fondatore, Jordan Goudreau, un veterano di 43 anni delle forze speciali, sia alla guida delle squadre di sicurezza internazionali del presidente degli Stati Uniti.

In realtà Goudreau ha fatto sapere che stava fornendo all’inizio del 2019, un servizio di sicurezza ad un concerto in aiuto dei rifugiati venezuelani al confine colombiano organizzato da Richard Branson, proprietario di Virgin Group. In quell’occasione incontrò un ex generale venezuelano di nome Cliver Alcalà che aveva disertato, e la coppia cominciò a parlare di come rovesciare Maduro. A settembre 2019 Goudreau incontrò a Bogotá in Colombia, Juan José Rendón, consulente per le strategie nominato da Guaidó, che in una intervista alla CNN ha ammesso di aver firmato un contratto con la Silvercorp ma di non aver mai approvato ufficialmente nessun piano in quanto non era una richiesta di invasione ma solo uno studio esplorativo. Il team di Juan Guaidó non ha mai accettato un’azione militare ratificando a novembre 2019 a Goudreau la decisione di non agire assolutamente in alcun modo.

Maduro ha ordinato al ministro degli Esteri Jorge Arreaza, di denunciare il caso alla Corte penale internazionale dell’Aia contro gli Stati Uniti, e secondo il Washington Post, alcuni sospettano che Maduro userà questa operazione per prendere una decisione che finora ha evitato: quella di arrestare il presidente dell’Assemblea nazionale Juan Guaidó.