Riprendiamo dal sito www.etcinforma.ch questo interessante atto parlamentare, primo esempio di intervento politico promosso dal Ginnasio Liberalconservatore di recente creazione (ideato da Pamini stesso).

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Premessa: La presente interpellanza è stata preparata da Cleto Ferrari, già deputato al Gran Consiglio ticinese e municipale. Con l’intento di mettere in pratica il proprio spirito di civismo e sussidiarietà, AreaLiberale e l’UDC Ticino mettono a disposizione dei cittadini e delle cittadine del Cantone gli strumenti parlamentari – laddove le domande siano ritenute fondate e di principio in linea con i valori del nostro laboratorio di idee politiche. Maggiori informazioni sul Ginnasio Liberalconservatore su www.arealiberale.ch.

Retroscena
La decisione del Consiglio di Stato di annullare le votazioni comunali e di rinviarle di un anno è stata presa in piena pandemia in un momento in cui regnava totale incertezza e grande emotività e in cui si è sentito tutto e il contrario di tutto, come ad esempio approvare il bicchiere al collo a carnevale (aberrante dal lato igienico), aprire e chiudere scuole e carnevali. Le previste votazioni comunali di aprile sono state annullate due settimane e mezzo prima della data dello spoglio, dopo una campagna che, tra ricerca candidati, sottoscrizioni e approvazioni delle liste, nonché aperitivi elettorali durava da più di sei mesi.

Con la presente sollevo alcune riflessioni da sottoporre al lodevole Consiglio di Stato volte a valutare se non sia meglio procedere alle votazioni comunali prima dell’inverno. I motivi che ritengo siano a sostegno di una tale proposta sono molteplici e in particolare ve ne è anche uno di notevole valenza sanitaria.

Legittimazione politica e dinamiche di spesa pubblica
La legittimazione degli attuali esecutivi e legislativi locali vacilla. La loro carica è stata prolungata di un anno a causa della pandemia in un contesto molto particolare, unico. Sono molti i cittadini di senso civico a farsi delle domande sulla legittimazione degli attuali poteri politici a trattare questo o quel dossier e se non debbano essere in carica solo per amministrare la quotidianità.

Una importante domanda di fondo che dovremmo porci è anche quella inerente al fatto che in questo periodo da parte dei Comuni potrebbero essere chieste delle decisioni di notevole valenza finanziaria che tuttavia ricadrebbero su chi verrà eletto per il prossimo quadriennio. Normalmente sono realiste, realizzabili e meno influenzabili le decisioni prese da politici che in seguito devono assumersi la responsabilità delle scelte fatte. Al contrario, sono molto più discutibili scelte fatte da esecutivi e legislativi a fine mandato o peggio con mandato prolungato per cause esterne, messi in balia dei media e delle varie rivendicazioni di interessi finanziari puntuali.

Siamo in un periodo di incertezze e la politica ha bisogno del sostegno, del riconoscimento e della legittimazione popolare. In questo senso il riconoscimento negli attuali poteri politici locali è labile. Ciononostante, il Cantone e per esso gli Enti Locali ha per esempio investito i Municipi anche della possibilità di derogare dalla richiesta del credito suppletorio (art. 176 LOC) in caso di sorpassi. Una misura che accantona la nostra democrazia diretta locale. Una misura inoltre che va ad investire poteri politici la cui legittimazione già vacilla. Una misura che sa di assalto alla diligenza visto che il problema del superamento, da parte dell’esecutivo, dei crediti votati è già cronico e va assolutamente arginato e non legalizzato. Stiamo vivendo un periodo di grandi paure in cui sembra che le risorse degli Enti Pubblici siano illimitate. Tuttavia, prima o poi se ne uscirà o si imparerà a convivere anche con queste paure; a quel momento, l’emotività farà spazio alla ragione e si capirà che la fattura delle uscite pubbliche la si dovrà mandare a qualcuno da pagare. Anche in questo caso, come lo è stato in altri (l’esperienza relativa alla cassa pensioni dei dipendenti dello Stato insegna), saranno poi le giovani generazioni a caricarsi sulle spalle e a pagare l’euforia finanziaria autorizzata dai partiti di governo.

Paolo Pamini, presidente di AreaLiberale, con Sergio Morisoli, presidente onorario (fondatore e primo presidente)

Salute pubblica
In merito alle votazioni comunali vi è un aspetto sanitario non trascurabile. Di regola i virus si sviluppano e progrediscono molto più rapidamente nel periodo invernale. La scelta del Consiglio di Stato di rinviare la votazione di un anno significa di fatto che la campagna 2021 abbraccerà tutto il periodo più delicato e favorevole al ritorno della pandemia, ossia dall’autunno ad inizio primavera. Il mondo scientifico almeno su questo fatto sembra abbastanza in chiaro e unito, in parecchi ritengono grande la probabilità che il coronavirus torni a rafforzarsi proprio dopo l’autunno 2020 sino ad inizio primavera 2021.

Riavvio della democrazia federale e in altri Cantoni
Il Consiglio Federale nelle scorse settimane ha rimesso in moto anche la macchina democratica fissando la data delle prime votazioni nel corso del prossimo mese di settembre. Il Cantone Grigioni, territorialmente a noi contiguo, ma a noi molto distante per concretezza, realismo e senso pratico, ha semplicemente rinviato le previste votazioni comunali al prossimo settembre.

Petitum
Alla luce di quanto precede, in particolare della strategia adottata dalla Confederazione e dal Canton Grigioni nonché delle considerazioni di valenza sanitaria – sulle quali il mondo scientifico pare essere abbastanza unanime, chiedo al lodevole Consiglio di Stato

1. come valuta la possibilità di indire le votazioni comunali a settembre o al più tardi ottobre 2020;
2. considerato che sulla decisione del Consiglio di Stato di annullare le votazioni di aprile 2020 è pendente un ricorso presso il Tribunale federale, se ritenga possibile scendere a patti con i ricorrenti facendo ritirare loro il ricorso, qualora il Consiglio di Stato sostituisse la decisione di indire nuove elezioni comunali in aprile 2021 con una nuova decisione che ponga le elezioni in settembre-ottobre 2020.

In conclusione, benché con alta probabilità le attuali liste elettorali sono ormai invalidate (formalmente ciò dipende dall’esito del ricorso), tenendo le elezioni agli inizi dell’autunno 2020 si potrebbe parzialmente evitare di rimettere in moto da zero tutto il carrozzone politico elettorale, che comporta l’attivazione di un’impressionante rete di contatti sociali possibilmente forieri di contagi.

Paolo Pamini, deputato al Gran Consiglio