Italia | Didattica online? I genitori dei più piccoli dicono no e protestano in piazza.

I genitori degli alunni delle elementari sostengono che le lezioni via web non siano funzionali e auspicano che da settembre si riparta in classe, anche se, come i ministri Azzolina e Manfredi prevedono, per gli studenti di ogni età, sarà davvero difficile che si ritorni alle lezioni “come una volta” (sì, ormai è il caso di dirlo).

C’è un comitato, in Italia, che si chiama “Priorità alla Scuola” e che a fare lezioni online per gli under diciotto non ci sta. La portavoce romana del comitato, Cristina Tagliabue, definisce le videolezioni “improduttive” e attacca: in tutta Europa riaprono le scuole, perché non in Italia?

A quasi tre mesi dall’avvio della necessità della modalità didattica via web, esplode il “no” di contro alle decisioni della ministra Azzolina. Così oggi, alle ore 15.30 in diciassette città italiane, i genitori sono scesi nelle piazze per protestare contro la decisione del governo. Finite le restrizioni e l’isolamento, ripartono, dunque, le proteste. A Modena alcuni studenti hanno consegnato al sindaco Muzzarelli uno scatolone di penne, simbolo per auspicare un rientro in praesentia, mentre a Napoli i ragazzi di sette scuole hanno scioperato contro le lezioni a distanza, mentre altri scioperavano, invece, contro la maturità in presenza.

Lucia Azzolina risponde che non c’è da preoccuparsi, poiché con tutta probabilità si rientrerà in classe a settembre in tutta sicurezza, ma c’è chi, perlomeno in università, prevede invece lezioni in presenza per pochi, mentre altri continueranno a seguire online da casa. Forse a sorteggio, forse per necessità psicomotorie di alcuni, di sicuro il mix tra presenza e online in Italia ci sarà e nulla, almeno per molto tempo ancora, sarà più come prima.