Gli analisti del reparto economic reearch di Brülhart & Partners SA hanno monitorato il mercato immobiliare ticinese, misurando le attività delle transazioni immobiliari e il comportamento della clientela nel mercato delle acquisizioni immobiliari. Nonostante la morsa della parziale chiusura imposta anche per il mese di maggio, il mercato immobiliare sta reagendo, e possiamo dire di essere stati piacevolmente sorpresi da qualche effetto positivo.

Iniziamo dall’osservazione del mercato degli stabili plurifamiliari, considerando dunque la clientela degli istituzionali e investitori professionali privati, le vendite hanno riscontrato solo un lieve calo, dovuto alla riduzione parziale dell’occupazione nei singoli uffici. Ciononostante, come dicevamo il mercato si è prontamente ripreso. Constatiamo tuttavia che le rendite nette iniziali sono salite almeno dai 10 ai 20 punti base. Alcuni investitori d’oltralpe che avevano imposto uno stop parziale per il Ticino, verso la fine di maggio si sono riattivati, portando a un primo sblocco di questa situazione.

Sotto pressione rimangono il settore degli uffici, il settore dei locali commerciali e i locali della gastronomia. Seppur non sia ancora determinante a tal punto da segnare un trend univoco, la riduzione degli affitti sta presentando già adesso qualche segnale di lieve aumento dello sfitto.

Nel settore delle abitazioni private, ville, case e appartamenti, si sono registrati scenari inaspettati. Andando contro alle iniziali prospettive di flessione del mercato prospettatesi, da marzo alla fine di maggio, si segnala una domanda stabile di ville e appartamenti. Il Ticino si divide nettamente in due. La clientela tedesca e soprattutto svizzero tedesca è molto attiva nell’acquisto verso le regioni del locarnese e valli, al punto che i principali immobiliaristi della regione ci segnalano un’occupazione dal 70% al 100%, tra loro c’è anche chi non ha mai smesso di lavorare e procede a pieni ritmi.

Nel Sottoceneri riscontriamo un effetto ritardato della domanda di circa 2-3 settimane e un impatto meno marcato. Anche qui le vendite di case e appartamenti sono riprese, ma con maggior orientamento al cliente italiano che sceglie la residenza svizzera, lasciando la vicina penisola. Il cliente del segmento per piccoli appartamenti e piccole case unifamiliari ha continuato a sostenere la domanda al punto che alcuni grossi immobiliaristi di Lugano ci segnalano cifre più importanti nel 2020 rispetto al 2019.

Tuttavia, ci attendiamo un effetto altrettanto ritardato di riduzione del mercato per via dell’occupazione parziale del lavoro, di licenziamenti e chiusure di piccoli commercianti, ristoratori, attività legate al turismo oppure artigianato. Qui potremmo riscontrare un aumento dell’offerta nel tardo autunno ed eventualmente un calo più o meno marcato dei prezzi. Significativa sarà anche l’influenza del rigore delle banche nell’osservanza rigida delle regole di sopportabilità a fronte di salari annuali diminuiti per imposizione di lock- down.

Per concludere osserviamo che il mercato ticinese, anche sotto l’effetto Covid19, da marzo a maggio 2020, ha tenuto bene contro ogni aspettativa.

Approfondimento a cura di Chiara Crestanello Responsabile Marketing & Economic Research presso Brülhart & Partners SA