Dalla fine dell’ex Unione Sovietica, il 50enne Paul Whelan, ex ufficiale della marina statunitense, è il primo cittadino americano ad essere condannato per accuse di spionaggio. Un tribunale della città di Mosca lo ha condannato ieri a 16 anni di prigionia da scontare presso un carcere di massima sicurezza.

Arrestato a dicembre 2018 in una stanza d’albergo a Mosca mentre si stava preparando per andare ad un matrimonio, è stato trovato in possesso di una chiavetta USB contenente informazioni classificate come segreti di stato. Whelan, che possiede anche la cittadinanza britannica, canadese e irlandese, è stato processato, malgrado le restrizioni legate al coronavirus imposte nella capitale, a inizio marzo in gran segreto a porte chiuse, privato di un traduttore e senza adeguati testimoni a sua difesa.

“Questo è tutto un teatro politico”, ha urlato Whelan dall’interno della gabbia di vetro del tribunale mentre, sollevando un foglio di carta su cui era scritto “processo fittizio”, si dichiarava innocente e di essere stato incastrato. Inoltre si è lamentato del maltrattamento ricevuto durante la sua custodia e di non avere avuto un interprete per capire quale decisione fosse stata presa nei suoi confronti. Al presidente degli Stati Uniti e ai leader di Gran Bretagna, Canada e Irlanda, ha chiesto di intraprendere azioni “decisive”.

Il suo avvocato difensore, Vladimir Zherebenkov, fa sapere che il suo cliente ha avuto involontariamente la chiavetta durante una visita in Russia nel 2018 (pare per un altro matrimonio) da un suo conoscente e credeva che contenesse foto delle vacanze. Ma il ministro degli Esteri Sergei Lavrov, ha dichiarato che Whelan è stato colto in flagrante mentre cercava di ricevere informazioni segrete che avrebbero potuto danneggiare la sicurezza della Russia. Whelan, come confermano gli agenti federali russi, è stato tenuto sotto sorveglianza per un certo numero di anni durante i suoi numerosi viaggi in Russia.

Il segretario di Stato americano Mike Pompeo, ha dichiarato che il trattamento ricevuto da Paul Whelan da parte delle autorità russe è stato “sconcertante”. “La decisione del tribunale russo è un oltraggio per gli USA. Abbiamo serie preoccupazioni che Whelan sia stato privato delle garanzie di un giusto processo che la Russia è tenuta a fornire in accordo con i suoi obblighi internazionali sui diritti umani.

Zherebenkov, non rilevando dettagli sulla sua fonte d’informazione, si è detto convinto che esista la possibilità di ottenere il rilascio del suo cliente dopo la condanna. La Russia infatti, potrebbe mandare Whelan a casa negli Stati Uniti come parte di uno scambio con prigionieri russi: Viktor Bout, un trafficante di armi che ha venduto armamenti a guerriglieri colombiani che pianificavano un attacco a soldati americani, e Kostantin Yaroshenko, un pilota di aerei condannato per contrabbando di cocaina negli Stati Uniti.

I pubblici ministeri avevano chiesto una pena di 18 anni e la severità della sentenza potrebbe avere un certo impatto sui legami tra Mosca e Washington, già tesi per una serie di questioni.