Attenzione al meccanismo! Più il punteggio è alto… peggio va la nostra vita…

Aggiornamento del morisoliWELFAREindex 2019

foto Ticinolive scattata a Pregassona nel giorno dell’elezione di Marco Chiesa agli Stati

(com)  Dal 2011 raccogliamo dati statistici ufficiali per cercare di capire la situazione sociale in Ticino. Vogliamo mettere in luce le dinamiche che caratterizzano il vivere sia di quelle persone che sono bisognose, marginalizzate o escluse dal ciclo produttivo in senso stretto, le quali sono dipendenti dall’intervento dello Stato, sia di quel ceto medio che fa fatica e vive nell’incertezza. Lo Stato, nella sua forma moderna, per rispondere a questi problemi ha sviluppato il cosiddetto welfare state (tradotto malamente in italiano con stato sociale), cioè un apparato statale e privato sussidiato addetto ad occuparsi di queste numerose casistiche. Da decenni, ovunque, si capisce che il welfare state sta diventando inefficiente e inefficace per risolvere le questioni sociali sempre più complesse, intrecciate e nuove; ma anche che il suo costo sta esplodendo mettendone in serio dubbio la sostenibilità futura.

AreaLiberale, il think tank liberalconservatore che dal 2011 sta seguendo questi fenomeni attraverso la creazione di un apposito indice denominato “morisoliWELFAREindex” (MWI), con questo lavoro vuole contribuire attivamente e in prima linea al lavoro in questo campo.

Il MWI poggia su 90 indicatori statistici ma è concepito per una veloce comprensione. Dato l’anno 2011 come anno “zero”, al totale dei punti dei 90 indicatori pari a 15’000 corrisponde un indice uguale a 100. Più l’indice supera la soglia di 100 più la situazione sociale (welfare) peggiora, più l’indice scende sotto la soglia del 100 più la situazione sociale migliora.

In altre parole, più la curva sale più le e i ticinesi stanno male. L’MWI aveva presentato una crescita importante dal 2011 al 2017 passando da 100 punti a 118.26 punti. Nel 2018 abbiamo assistito ad una inversione di tendenza dell’indice, abbassandosi a 113.39 punti. Quando presentammo i dati l’anno scorso si poneva la domanda a sapere se si trattasse di un’inversione di tendenza, di un miglioramento della situazione, oppure solo di assestamento temporaneo.

Oggi, presentando l’aggiornamento dell’indice con i dati del 2019, possiamo affermare che il miglioramento del 2018 si trattò di un “fuoco di paglia”. Contrariamente a quanto sperato, i dati di quest’anno confermano che siamo sempre in una fase di malessere sociale. Non solo, ma gli indicatori che compongono i sei sottoindici ci dicono che il peggioramento è pesante e l’indice globale ha raggiunto i 123.04 punti. Dal 2011 al 2019 l’indice è peggiorato di oltre il 23%, ma a preoccupare è che esso sia saluto di ben 9.65 punti in più rispetto l’ultima misurazione dello scorso anno.

Dr. Paolo Pamini
Presidente di AreaLiberale
paolo.pamini@arealiberale.ch