Ticinolive saluta con soddisfazione questa eccellente decisione del Gran Consiglio. Galeazzi vince con il suo Rapporto di minoranza, Davide contro Golia.

Ci hanno colpito le parole, realistiche e sincere di Censi: “gente che ha perso tutto, lavoro, dignità e salute”. Ma la famigerata “via sicura” – criticata e biasimata, se non da tutti, da tantissime persone – è sempre lì e non si muove di un millimetro, nonostante le ipocrite dichiarazioni e le vane promesse.

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Onorevoli presidente, colleghe e colleghi, consiglieri di Stato,

intervengo a nome del gruppo Lega per portare l’adesione al rapporto di minoranza.

La figura del medico del traffico, ed in particolare nella persona della dottoressa De Cesare, ha creato e continua a creare animate discussioni politiche sia al nostro interno ma anche e soprattutto fra la popolazione; tanto che il Consiglio di Stato si è prodigato nel ricercare una seconda figura che operi nel nostro Cantone. Questo a conferma che un forte sentimento di disagio su questa figura era ed è presente.

L’iniziativa chiede nella sua sostanza di agire sull’aspetto finanziario che generano gli onorari del medico del traffico, proponendo una riduzione della tariffa e chiedendo di agire sulla modalità d’incasso.

Noi non vogliamo mettere in discussione la buona fede del Consiglio di Stato e dei colleghi che chiedono di respingere l’iniziativa, sentimento che non possiamo però allargare all’operato della dottoressa che per anni ha operato in Ticino, ma le argomentazioni ed i dettagli finanziari esposti all’interno del messaggio riteniamo siano un’ottima spiegazione teorica che però purtroppo cozza con la reale applicazione dei servizi offerti, nonché non risponde ai problemi della popolazione. La giustificazione delle tariffe presentata dal Consiglio di Stato, non è giustificabile, se è pur vero che il medico del traffico non è un dipendente cantonale ed opera in autonomia, e altresì vero che chi si reca da questa figura non lo fa di propria spontanea volontà ma su richiesta di un ufficio cantonale.

Non si può difendere gli onorari con la semplice argomentazione: sono i prezzi di mercato ed il medico ha il diritto di scegliere la sua tariffa!

Questo non è libero mercato, lo Stato subappalta un compito di valutazione ad un libero professionista al quale vengono affidati dei cittadini, se lo Stato non è in grado o non vuole offrire questo servizio, a pagarne le conseguenze non è giusto che sia la popolazione.

Questo sistema è alla stregua di quanto accade in Italia, dove alcuni Comuni danno a società private l’incarico di effettuare controlli radar ed incassare a loro nome le multe emesse.

Un servizio simile non è accettabile che sia gestito da privati, con una normale propensione all’incasso, senza che sia chiaramente regolamentato e controllato dall’ente pubblico, sia a livello di tariffe applicate che nella discrezionalità nel decidere l’ampiezza delle misure da imporre ai conducenti.

Permettetemi anche una posizione personale, sono presidente di un’associazione che difende i conducenti, e di cittadini che si sono confrontati con questa figura ne ho e ne abbiamo visti ed assistiti tanti, e vi posso garantire che alcune storie sono state capaci di chiudermi lo stomaco e farmi scendere anche qualche lacrima, e ve lo dice una persona nemmeno troppo sensibile. Persone trattate alla stregua di criminali e reietti della società, ho incontrato cittadini in lacrime, che per colpa di una cena troppo allegra, hanno perso il lavoro e per incapacità finanziaria si sono trovate indebitate o ancora per impossibilità ad anticipare le laute tariffe della dottoressa non hanno più potuto ricevere la licenza di guida, e chi fra voi non abita negli agglomerati urbani credo sia chiaro cosa questo comporti, sia a livello lavorativo ma anche affettivo e personale. Gente che ha perso tutto, lavoro, dignità e salute.

Quanto propone l’iniziativa è ancora generoso, vi chiedo di mettere una mano alla coscienza e l’altra al portafoglio del medico del traffico.

Vi ringrazio e ribadisco l’appoggio del gruppo Lega al rapporto di minoranza.

Andrea Censi, deputato LdT