Nel mondo sono stati superati i 10 milioni di contagi: il triste primato è detenuto dagli USA, con 2,5 milioni di contagi e oltre 400 mila casi di decessi; seguiti dal Brasile (38 mila positivi in un giorno) e dalla Russia (627 mila infetti). Solo l’1% dei 10 milioni, però, sarebbe in condizioni serie.

In Australia, nel frattempo, sono stati rinvenuti nuovi focolai a Melbourne: 49 casi potrebbero far sì che il lockdown venga re imposto, come annunciato dal premier Daniel Andrews. Secondo quanto dichiarato dal premier i focolai sarebbero riemersi a causa dello scambio di un accendino (!) tra due impiegati in un hotel, che, pur mantenendo la distanza di sicurezza, avrebbero avuto tale contatto.

In Cina i casi sono ormai relativamente pochi, 17, anche se il totale della pandemia conta 85 mila contagi e cinquemila morti.

È quanto emerge dai dati della John Hopkins University, secondo cui in tutto il mondo sarebbero quasi 500 mila i morti.

L’Europa si divide in merito alla decisione a quali paesi aprire le frontiere, poiché dall’America Latina, per esempio, nelle ultime 24 ore, sono saliti di più di 60mila i contagi e di più di 2mila i morti.

Nel frattempo, Londra allenta le misure sui viaggi: dal 6 luglio niente più quarantena per i britannici che rientreranno nel loro paese natìo, dopo aver trascorso le vacanze in Paesi che verranno, nei prossimi giorni, pubblicati in una lista, tra i quali dovrebbe esserci anche l’Italia. Se dovessero esserci situazioni pericolose, rassicura un portavoce del governo britannico, allora il governo britannico non esiterà ad imporre di nuovo le restrizioni.

Angela Merkel, dal canto suo, pubblica un podcast sul sito del governo tedesco in cui mette in guardia sul Coronavirus, sostenendo che l’allerta sia ancora alta e negando il consenso ad allentare le misure. I “violenti effetti” citati dalla Merkel del Coronavirus sono costati la vita a 100 mila persone in Europa.

Ciascuno, conclude la cancelliera tedesca, ha il destino nelle sue mani. Mai, ammonisce, abbassare la guardia.

A Parigi, dopo più di tre mesi è riaperta la Tour Eiffel: i turisti, però, preferiscono le scale (!) all’ascensore.