L’abbraccio tra PLR e PPD alle federali è stato un punto di partenza per un nuovo centro o una mossa da dimenticare girando immediatamente pagina?

«È il classico esempio che dimostra in maniera tangibile e inequivocabile che senza progetti e idee condivise non si va da nessuna parte. Per il Consiglio nazionale la congiunzione è stata solo tecnica – risultato ottenuto** – ma i due partiti hanno perso consensi. Per il Consiglio degli Stati un disastro per entrambi gli schieramenti. E molti aderenti dei due partiti hanno fatto una scelta di campo molto chiara. Se vogliamo andare in questa direzione l’unica scelta valida è adottare il sistema maggioritario in Ticino». (dall’intervista odierna del CdT)

** in concreto il salvataggio del pericolante Marco Romano (“salvate il soldato Ryan”) a scapito del seggio leghista di Roberta Pantani. L’aver provocato un’amara perdita in casa Lega è per il PLR un chiaro e netto “valore aggiunto” che è stato troppo poco messo in evidenza.

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Sulla Congiunzione di Melide, che aveva lo scopo di salvare il seggio PLR agli Stati (Lombardi era considerato sicuro), ci eravamo dichiarati sin dal primo istante contrari. Basta leggere.

Tuttavia, prima di accusare i capi di “avere sbagliato tutto” bisogna almeno stabilire che essi avevano la possibilità di vincere. Altrimenti si è ingiusti. Merlini non poteva vincere? Allora un altro. Ma chi?

Molti hanno pensato che il PLR non avesse un candidato.

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Si potrebbe tuttavia tentare di presentare la Congiunzione – al di là della mossa tattica per ottobre/novembre 19 – come una “prova di Grande Centro”. Una saldatura con un PPD liberatosi finalmente della troppo ingombrante C. Come dite? Tra Chiasso e il Gottardo la C non c’è? Ben vero.

Il presidente Pfister ha detto che la cancellazione della C farà aumentare i voti del partito.