Immagine Wiki commons – Galleria dell’Università di Yale

Francesco Guicciardini (1483-1540) riconosceva che la storia si ripete, come sosteneva  Machiavelli, ma quando torna non la si riconosce, perché il presente è diverso dal passato.

Il ravvivarsi degli scontri fra Stati Uniti e Cina  per alcuni commentatori sembrerebbe riproporre il déjà vu di Usa-Urss.

Guicciardini mi è tornato in mente nel leggere un articolo di Guido Santevecchi (sul Corriere della Sera intitolato “Xi Jinping come Krusciov”). Lo scrittore si domanda “e se Xi non fosse il nuovo Mao, ma solo il sosia di Krusciov che voleva fare “ciao ciao” sorpassando gli Stati Uniti ed invece perse la crisi dei missili?”.

La tesi sottostante sarebbe che i politologi definendo Xi Jinping il nuovo Mao per il suo potere assoluto sulla Cina commetterebbero un grave errore.

Qui entra in ballo il Guicciardini, il presente non è più il passato. Oggi la Cina, rispetto alla Russia, è la seconda economia del mondo. Non è come  l’URSS ai tempi di Krusciov, solo una  potenza militare planetaria, ma un’economia da paese in via di sviluppo.  La Cina invece è una grande potenza economica. Se è vero che la Cina ha una presenza di investimenti in Africa, Sud America, è anche vero che  – rispetto all’URSS -non ha il piglio di un paese  “evangelico” che vuole  convertire il mondo al comunismo.

Ciò detto, è ormai chiaro però che la Cina di Xi è assertiva nella sua area geografica, molto di più che con i leader precedenti.

È tecnologicamente all’avanguardia ; basta guardare il settore innovativo e strategico del 5G con Huawei per riscontrare la sua capacità di competere con tutti a livello mondiale. Grazie alla globalizzazione che ha governato gli ultimi decenni è diventata  una specie di fabbrica del mondo.

La crisi corrente, causata dalla pandemia, cambierà molto le carte in tavola, ma non tanto da danneggiare la poderosa macchina economica cinese e già ora la sua economia ha ricominciato a crescere.

Il suo apparato militare, anche nella marina, si avvicina a passi da gigante agli Usa.  Da osservare, sebbene nebuloso, il budget della spesa per la difesa, perlomeno quello che ci mostrano.

In sostanza, Xi guida una superpotenza non solo militare, politica ed ideologica, ma anche economica e tecnologica ; e quindi, cosa ci dice il presente? Che i rapporti fra i due colossi economici, Usa-Cina, si sono recentemente molto deteriorati.

In passato si escludeva la guerra fredda sostenendo la teoria  della “ chainganging”. Che vuol dire? I due paesi “incatenati” tanto da non poter fare a meno uno dell’altro.

Il rapporto economico avrebbe spiegato la teoria, ovvero il gigantesco rapporto commerciale da 750 miliardi di dollari l’anno, per non parlare dell’industria americana che ha investito in Cina oltre mille miliardi. Non da ultimo, Pechino detiene oltre mille miliardi di dollari di buoni del Tesoro Usa (su circa 20 miliardi di debito pubblico a stelle e strisce).

Ben diversa quindi la situazione di Xi rispetto alla visita di Nixon a Mosca nel 1959, il famoso dibattito con Krusciov “sulla cucina”.

Krusciov era indispettito per la ricchezza degli americani, in particolare per gli elettrodomestici delle cucine in America. Furioso, promise che ci sarebbe stato il sorpasso ed i russi avrebbero detto “good bye” agli americani, superandoli. Oggi il confronto Usa-Cina è molto diverso.

Xi ha accumulato diversi contenziosi a bordo: Hong Kong (per la legge sulla sicurezza), il mar cinese meridionale, Taiwan, il confine himalayano con India e Bhutan, i diritti umani e civili, quello degli uiguri che tutti conosciamo. Ma di tutti, ciò che preoccupa maggiormente e che mette di fronte le due superpotenze è la questione del mar cinese meridionale. Le comunicazioni militari fra i due sono al lumicino da mesi.

Intorno a Taiwan i pattugliamenti fra le due aeronautiche e marine sono ormai all’ordine del giorno, arrivando a sfiorarsi. Lo scorso aprile la distanza fra le navi militari dei due paesi era di soli 100 metri e sappiamo che può bastare un nonnulla per provocare uno scontro che sarebbe grave.

Ci sono tre portaerei americane nel Pacifico, con annessi e connessi. Aerei cinesi da caccia hanno volato vicino a Taiwan. Londra manda la portaerei Queen Elizabeth in Estremo Oriente.

In sostanza, si parla troppo poco di questa tensione ai livelli alti, come se fosse un problema altrui.

C’è solo da augurarsi che il buon senso prevalga.

Guicciardini sosteneva sì che la “storia non si ripete”, ma solo perché a prima vista non la si riconosce..!  In realtà si ripete e come…..

Vittorio Volpi