La 37enne Hazel Behan, viveva nel 2004 in Algarve, regione meridionale del Portogallo, quando 
all’età di 21 anni subì un’aggressione da uno sconosciuto mascherato e armato di machete nel suo appartamento a Praia da Rocha, ad appena 20 chilometri da Praia da Luz, la località dove nel 2007 fu rapita la piccola Madeleine McCann di appena tre anni, mentre era in vacanza con la famiglia e mai ritrovata. Sono 13 anni che i suoi genitori non smettono di sperare che sia ancora viva.

Il pregiudicato Christian Stefan Brueckner, in carcere condannato per reati sessuali e ritenuto principale sospettato della scomparsa di Madeleine, potrebbe avere un collegamento con lo stupro avvenuto ai danni di Hazel Behan. Nato nel 1976 in Baviera, Brueckner ha subito da ragazzino maltrattamenti psicologici dalla sua famiglia adottiva. La sua carriera da criminale sessuale comincia all’età di 17 anni quando molesta prima una bambina di 6 anni e poi una di 9. Divenne subito latitante per non scontare una pena di due anni per la condanna di abusi sessuali. Nel 1995 si rifugia in Portogallo dove vivrà per 12 anni senza fissa dimora continuando a delinquere con rapine e traffico di droga. Nel 2005 avviene l’episodio per il quale finisce in prigione dopo aver vagabondato per 20 anni. Proprio a Praia da Luz, decide di rapinare e violentare a volto coperto una turista americana di 72 anni filmando tutto. Lo stesso posto dove 18 mesi dopo sparirà la piccola Maddie.

Hazel Behan, originaria di Dublino e che ora vive nella contea di Westmeath, il mese scorso ha chiesto ai detective inglesi che stanno lavorando sulla scomparsa di Maddie, di rivedere la sua aggressione dopo aver appreso che un nuovo sospettato nel rapimento era stato condannato per uno stupro simile al suo. Letti i rapporti, ha riferito di essere rimasta scioccata dalla somiglianza con il suo aggressore e della stessa modalità di rapina. “Sono rimasta a bocca aperta quando ho letto come aveva attaccato quella donna nel 2005, sia le tattiche che i metodi che usava, quanto bene lo avesse pianificato. Ho vomitato, poiché leggerlo mi ha riportato alla mia esperienza”, ha dichiarato Behan.

Ha raccontato alla polizia di Londra che il suo aggressore era alto circa 1,80 e aveva sopracciglia bionde e penetranti occhi blu, e parlava un inglese con accento tedesco. Behan, che ha rinunciato al suo anonimato, ritiene che si tratti della stessa persona e che sia stata trattata insensibilmente dalle autorità portoghesi che non sono riuscite ad indagare adeguatamente. Nel suo dossier sono inclusi dettagli di oggetti raccolti dalla polizia sulla scena della rapina. Tra questi, forbici usate da Brueckner per tagliare i suoi vestiti, una delle sue unghie e una camicia su cui è stato trovato del sangue.

Le prove dello stupro avvenuto nel 2005 che hanno portato alla condanna di Brueckner, riguardavano otto articoli, tra cui un pezzo di corda usata per legare la donna americana. Ora la polizia portoghese ha riaperto le indagini anche sull’aggressione della donna irlandese che è convinta che se la polizia all’epoca avesse fatto il proprio lavoro, avrebbe potuto impedire il rapimento di Maddie. Invece le avevano solo chiesto di non parlare del suo caso per non portare cattiva  pubblicità ai resort della zona.