L’Aula del Senato italiano ha autorizzato il processo all’ex Ministro Matteo Salvini, con 149 favorevoli e 141 contrari all’autorizzazione al processo.

Matteo Salvini ha risposto, in un lungo discorso tenuto al Senato: “vado avanti a testa alta e continuerò a guardare i miei figli negli occhi”. Ha citato Luigi Einaudi (“quando la politica entra nella giustizia, la giustizia esce dalla finestra”) e l’articolo 52 della Costituzione (“la difesa della Patria è sacro dovere del cittadino”). Dopo il processo è partito in aereo per Milano Marittima, dove ha raggiunto il Papeete Beach e si è tuffato in mare, al tramonto, dribblando i giornalisti.

Le reazioni sono plurime e svariate: gli alleati di partito, come Luca Zaia, governatore del Veneto, sostiene che oggi si sarebbe sancito che “è reato difendere i confini”, Silvio Berlusconi parla di “uso della politica contro la persona, come contro di me: l’arma della sinistra per liberarsi degli avversari”.  Berlusconi ha attualmente 96 processi e 3636 udienze.

Matteo Renzi di Italia Viva (ex PD) sostiene che Matteo Salvini non avrebbe “agito nell’interesse pubblico ma personale, bloccando in mare per 19 giorni 39 persone sulla Ong “Open Arms””.

Roberto Calderoli ha paragonato Matteo Salvini a Falcone e Borsellino, sostenendo che vengano processati “non gli scafisti ma chi li ferma”; Matteo Renzi ha ritenuto il suddetto paragone vergognoso.

“Preferisco” ha detto Salvini durante il suo discorso “il silenzio imbarazzato dei CinqueStelle alla supercazzola di Renzi”. A questa parola triviale, la presidente Castellati lo ha invitato a usare termini appropriati ed il senatore ha risposto “aggiungiamo un altro processo, uno più o uno meno!”

Se Salvini dovesse andare a processo (“ci andrò a testa alta” ha ribadito su Twitter “se pensano di intimorire la Lega con un processo alla Palamara, sbagliando di grosso”), potrebbe anche essere colpito dalla decadenza e dalla non-candidabilità per le future elezioni politiche. Infischiandosene del pronunciamento, Salvini è partito per il Papeete, non badando (neanche) alle critiche della scorsa estate quando, mentre era ministro (ancora per poco, visto che il governo stava per cadere), ballò a torso nudo con delle cubiste.