1° agosto 1291. Con il giuramento del Grütli, i tre Cantoni delle valli di Svitto, Uri e Unterwaldo si giurano, nella pianura del Grütli, reciproca assistenza “d’aiuto, consigli e favori” ponendo così le basi per l’atto di fondazione della prima Confederazione Svizzera. La Svizzera è patria di libertà e giustizia, fin dalle proprie origini.

Già Giulio Cesare infatti, parla del popolo elvetico come una popolazione che si differenzia dalle limitrofe per fierezza e orgoglio identitario inoltre, la leggenda con basi storiche che fonda la nazione rossocrociata (quella dell’eroico Guglielmo Tell che non inchinandosi alla picca simbolo di potere feudale sfida, vincendolo, il balivo oppressore Gessler) diviene emblema di un popolo che non si piega alla prepotente e fiscale amministrazione di un impostore e rialza la testa, affermando il proprio diritto alla libertà.

Così la Svizzera è vista in tutto il mondo, soprattutto dall’Italia. Patria dei più moderni principi politici, quali il tema del diritto, dell’ordine sociale, il principio di maggioranza, l’esigenza della comunanza e la reciprocità tra gli Stati, il divieto di farsi giustizia da soli e il ricorso alle soluzioni arbitrali.

Ma, oltre alla politica e alla libertà, diede i natali anche a uomini eccelsi, che con le loro capacità e la loro personalità solcarono il lungo corso della Storia. Da Nicolao di Flue, a Ulrico Zwingli, da Paracelso a Francesco Borromini, da Eulero a Rousseau a Füssli, sino alle celebrità cinematografiche, (Ursula Andress) e sportive (Roger Federer).

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<< Dal 1291 “Liberi e Svizzeri”. Un esempio da seguire ed un augurio affinché la Confederazione possa avere davanti altri 725 anni di prosperità, indipendenza e neutralità. La parte libera d’Insubria che ammiro e stimo>>  scrive Matteo Luigi Bianchi, sindaco di Morazzone (VA) e membro del CdR a Bruxelles (già intervistato dalla redazione di Ticinolive, N.D.R.).

Chantal Fantuzzi