Votazione federale del 27 settembre 2020: AITI è favorevole alla modifica della legge sulle indennità di perdita di guadagno (introduzione del congedo paternità di due settimane) e alla modifica della legge sull’imposta federale diretta (maggiori deduzioni fiscali per le spese per i figli)

Nella ponderazione dei diversi interessi e argomentazioni in gioco, AITI ha deciso di sostenere la modifica della Legge federale sulle indennità di perdita di guadagno, allo scopo di introdurre il congedo paternità di due settimane, finanziato attraverso appunto le IPG. Il testo sottoposto a votazione è un controprogetto indiretto all’iniziativa popolare «Per un congedo di paternità ragionevole – a favore di tutta la famiglia», la quale chiede l’introduzione di un congedo di paternità di quattro settimane. L’iniziativa è stata ritirata a condizione che il controprogetto per un congedo di paternità di due settimane entri effettivamente in vigore. Si tratta pertanto di un compromesso.

A fronte di una maggiorazione degli oneri sul salario a carico dei datori di lavoro e dei lavoratori, seppur contenuta (si tratta di 50 centesimi in più ogni 1’000 franchi di salario, metà a carico del lavoratore e metà a carico del datore di lavoro), la concessione di un congedo paternità di due settimane risponde a esigenze che sono sì familiari ma pure nell’interesse dell’economia. Nel solco di una migliore conciliabilità fra lavoro e famiglia e considerando tutte le difficoltà esistenti nel reperire personale qualificato e specializzato, il congedo paternità favorisce l’instaurarsi di pratiche collaborative di ripartizione dei ruoli che permettono a entrambi i genitori di contribuire al reddito familiare nonché di occuparsi dell’educazione dei figli e di altri compiti.

AITI sostiene pure la modifica della Legge federale sull’imposta federale diretta, che concede maggiori deduzioni fiscali per le spese per i figli e che s’inserisce positivamente nella questione della conciliabilità fra lavoro e famiglia. L’aumento della deduzione per la cura da parte di terzi incoraggia infatti entrambi i genitori a essere attivi professionalmente.

Il Parlamento ha inoltre deciso di sgravare ulteriormente le famiglie a prescindere dalle modalità di cura dei figli, aumentando la deduzione generale per i figli (da 6’500 a 10’000 franchi per figlio nell’ambito dell’imposta federale diretta).

La modifica della Legge federale sull’IFD viene in aiuto soprattutto delle famiglie del ceto medio, che sono da un lato chiamate a pagare imposte anche elevate ma che dall’altro lato non beneficiano di riduzioni dei premi o di contributi per l’asilo nido.

Le spese sostenute per i figli incidono non poco sul bilancio familiare. Con un aumento della deduzione per la cura da parte di terzi, che passerà da un massimo di 10’100 a 25’000 franchi, i genitori pagheranno meno imposte, ma soprattutto verrà creato un incentivo affinché entrambi i genitori esercitino un’attività professionale e non vi rinuncino per motivi fiscali.

AITI