Il post rimosso dall’account di Donald Trump, includeva un video del presidente dove durante un’intervista telefonica sul canale televisivo Fox News affermava che i bambini erano “quasi immuni” dal coronavirus. Facebook per la prima volta ha applicato la sua politica di disinformazione sul Covid-19 contro il presidente Trump. Un’azione decisa dopo la crescente pressione pubblica di moderare meglio il popolare social network. Più di 20 procuratori generali federali difatti, hanno inviato una lettera aperta all’amministratore delegato di Facebook Mark Zuckerberg, incolpando il social media di alimentare il crimine d’odio e la discriminazion, chiedendo di migliorare il modo moderare i contenuti e fare di più per fermare la diffusione di disinformazione. Le loro richieste si aggiungono ad un crescente coro di richieste da parte di sostenitori dei diritti civili, diversi politici e utenti.

“Questo video include false affermazioni secondo cui un gruppo di persone è immune da Covid-19, il che costituisce una violazione delle nostre politiche sulla disinformazione dannosa di coronavirus”, ha dichiarato il portavoce di Facebook Andy Stone.

Anche Twitter, che ha assunto per prima una posizione più aggressiva segnalando diversi tweet di Trump per disinformazione, ha intrapreso la stessa straordinaria azione contro il presidente per aver infranto le regole, bloccando un tweet con lo stesso video e impedendogli di twittare fino a quando non fosse stato rimosso. “Il tweet viola le regole sulla disinformazione di Covid-19. Il proprietario dell’account dovrà rimuovere il tweet prima di poter nuovamente twittare”, ha affermato Liz Kelley, portavoce di Twitter.

Per anni, le due piattaforme statunitensi hanno esitato a far rispettare le proprie regole a Trump. Una settimana fa, Mark Zuckerberg, ha dovuto affrontare domande difficili da parte dei legislatori durante le udienze a Capitol Hill insieme ad altri amministratori di social media e industrie hi-tech su questioni antitrust. Molti repubblicani, criticandolo ripetutamente, gli hanno posto domande sul fatto che Facebook censuri voci conservatrici. Zuckerberg ha dichiarato che Facebook intende essere una “piattaforma per tutte le idee” e non vuole che la sua società venga distorta ideologicamente. Verranno rimossi tutti i post che incitano alla violenza o tentano di sopprimere il voto senza nessuna eccezione per i leader politici.

Le due rimozioni sono le ultime di una serie di azioni di contrasto contro il presidente Trump per violazione delle regole sui contenuti delle informazioni. La campagna presidenziale di Trump, secondo il parere dei media americani, è caratterizzata dall’uso aggressivo delle piattaforme dei social media per diffondere razzismo, xenofobia, minacce e disinformazione.

Il vice segretario per la campagna di Trump, Courtney Parella, ha dichiarato: “Il presidente ha affermato che i bambini sono meno sensibili al coronavirus. Un altro giorno, un’altra dimostrazione del flagrante pregiudizio della Silicon Valley contro questo presidente, dove le regole vengono applicate solo in una direzione. Le società dei social media non sono gli arbitri della verità”.

L’amministrazione Trump sta spingendo le scuole a riaprire durante la crisi della salute pubblica, minimizzando il rischio di trasmissioni tra i giovani, sottolineando che il tasso di mortalità tra i bambini è molto più basso rispetto agli adulti. Ma i ricercatori scientifici e gli infettivologi di tutto il mondo, hanno scoperto e dichiarato che i bambini non sono immuni, anche se hanno sintomi più lievi e superano meglio la malattia da coronavirus. Sono in grado di prendere la malattia e diffonderla ad altre persone, compresi gli adulti a casa e gli insegnanti a scuola.

Mentre i paesi europei vogliono inasprire le restrizioni sul virus, man mano che aumento i casi di contagio, per affrontare la minaccia di una seconda ondata, il presidente Trump afferma che il Covid-19 scomparirà perché “le cose vanno via”.