Il Tycoon telefona al Presidente della Repubblica Francese: “occorre lavorare insieme ad altri Paesi per inviare immediatamente aiuti in Libano”

Dopo l’esplosione a Beirut, sulla quale si sta ancora indagando,  i leader di Stati Uniti e Francia si sentiranno domenica in una videochiamata, per parlare dell’estensione dell’embargo Onu sulle armi all’Iran.

Venerdì Trump ha parlato al telefono con il Presidente libanese Michel Aoun: the Donald ha ribadito il suo impegno di continuo sostegno da parte degli Stati Uniti al popolo libanese. Donald Trump ha inoltre confermato che gli USA doneranno forniture di emergenza e cercheranno di soddisfare le esigenze sanitarie e umanitarie durante questi tempi difficili: gli americani hanno già inviato, infatti, tre grandi aerei pieni di attrezzature mediche, di acqua e di cibo. Sempre su Twitter Trump ha scritto che personale medico e tecnici sono in arrivo.

La Casa Bianca e l’Eliseo si sarebbero già messi in contatto prima del grande incontro di domani, per esprimere la loro solidarietà nella maniera più concreta al Libano. Entrambi hanno espresso profonda tristezza per quanto avvenuto.

Agli aiuti internazionali si sono uniti Francia, Egitto e Paesi del Golfo. Oggi il Presidente Macron – primo capo straniero ad arrivare in Libano – arriverà a Beirut, ove incontrerà il suo omologo Michel Aoun. L’inquilino dell’Eliseo si è recato nel quartiere cristiano di Gemmayzeh, accolto da una folla che inneggiava alla “caduta di regime”. Macron ha perciò promesso alla gente che chiederà di attuare riforme per cambiare il sistema, fermare la divisione del Libano e combattere la corruzione. Nel frattempo i libanesi sono furiosi con le autorità. “nulla” dicono “e nessuno deve restare impunito.”

Tre ospedali libanesi sono stati messi fuori uso dall’esplosione, due sono parzialmente danneggiati, l’Oms ha inviato così 20 tonnellate di materiale sanitario per l’assistenza medica alle migliaia di feriti.