In Libano resta alta la tensione: gli scontri tra anti e pro governo si susseguono, in essi è morta anche una bambina di 9 anni. La città è stata messa a ferro e fuoco dai gruppi pro e anti siriani, un agente di sicurezza è rimasto ucciso da un’autobomba venerdì. Nuovi scontri si sono susseguiti, con sassaiole e lacrimogeni lanciati nella zona vicino al parlamento. Il governo si è dimesso: la corruzione, ha detto il premier, è troppo grande.

Dopo la duplice e violenta esplosione a Beirut, per cui ancora si indagano le cause e in seguito alla quale il fondo donatori si è impegnatoa raccogliere 250 milioni di euro, nel frattempo, il governo si è dimesso nella sua totalità, “la rete della corruzione è più grande di quella dello Stato” ha detto Hassan Diab, il premier uscente, in un discorso alla nazione. Diab ha poi continuato: “Ogni singolo ministro di questo governo si è impegnato a fondo, non abbiamo altri interessi oltre a quello di salvaguardare lo Stato”. Chiediamo un’indagine rapida che accerti le responsabilità e vogliamo un piano di salvataggio nazionale che veda la partecipazione dei libanesi. Ecco perché annuncio le dimissioni di questo governo. Possa Dio proteggere il Libano. L’esplosione” ha concluso, congedandosi “è il risultato id una corruzione cronica”.

Il disastro avvenuto la scorsa settimana ha mostrato quanto sia impossibile una gestione efficace del Paese. La decisione di dimissioni generali è stata presa durante una riunione di gabinetto, svolta dopo l’annuncio di altri quattro responsabili di dicastero già pronti a dimettersi.

Dopo le dimissioni dei ministri della giustizia (Marie-Claude Najem) dell’informazione (Manal Abdul Samad) e quello dell’ambiente (Damianos Kattar), seguiti da quello delle finanze (Ghazi Wazni), la decisione è stata quella di dimissioni totali.

Prima dell’esplosione si era già auto deposto il ministro degli Esteri, Nassif Hitti.

Nel frattempo, salgono i dati dei danni provocati dall’esplosione: si parla di quasi quattromila edifici danneggiati dalla duplice esplosione, oltre 4.200 le auto devastate dalla deflagrazione. Il colonnello Joseph Musallam ha reso nota la stima. Il colonnello, che è responsabile delle relazioni esterne dell’esercito libanese, ha dichiarato all’emittente Mtv: ”Finora abbiamo verificato che ci sono 3.972 edifici danneggiati e 4.214 auto danneggiate, dal primo giorno dell’esplosione abbiamo iniziato a togliere macerie lontano dallo  sguardo dei mezzi di informazione, dimostrando impegno a fornire  aiuto, oltre che a garantire la sicurezza.  Quello che le squadre dell’esercito stanno ora facendo è cercare di preservare le proprietà. Sono già stati arrestati ogni giorno diversi ladri e saccheggiatori.”

La conferenza donatori ha chiesto al Libano di impegnarsi a portare avanti le riforme chieste a gran voce dalla popolazione. L’importo totale degli “aiuti d’urgenza impegnati o mobilitati a breve termine” è di 252,7 milioni di euro, di cui 30 milioni dalla Francia, come affermato dalla presidenza francese.