Steve Bannon, 66 anni, ex stratega di Trump, ideologo del sovranismo statunitense e fautore della costruzione del muro col Messico è stato arrestato assieme a tre soci (tali Kolfage, 38 anni, Badolato, 56 anni e Shea, 49 anni) con l’accusa di frode per aver “truffato alcune migliaia di donatori” desiderosi di costruire il muro al confine tra USA e Messico.

Steve Bannon, 66 anni, ex stratego di Trump, è stato indagato, poi scarcerato su cauzione

Bannon avrebbe raccolto, con la sua campagna di crowdfunding per il We Build The Wall, oltre 25 milioni di dollari: parte del denaro, però, sarebbe andato a migliorare soltanto lo stile di vita del magnate. Bannon non avrebbe soltanto mentito ai finanziatori della campagna, bensì li avrebbe truffati mascondendo loro l’uso reale dei fondi. Bannon è apparso, nell’ultimo giorno della Convention democratica, in un video, proiettato chiaramente a scopo diffamatorio da parte degli avversari, con le mani ammanettate.

Steve Bannon è però stato scarcerato, poiché il giudice, nel frattempo, ha approvato la cauzione da 5 milioni di dollari e di restrizione ai viaggi: Bannon potrà “solo” spostarsi da Washington e New York ma non fare viaggi internazionali, né in volo né su barche private.

La contro accusa di Bannon non si è fatta attendere: “contro di me” ha detto “sono coloro che voglio fermare il muro con il Messico”.

Il Tycoon ha definito tutta questa storia “molto triste” e ha rivelato di non avere a che fare con lui da molto tempo, come nessuno del suo entourage. “Del progetto non so niente” ha detto “ma quando me ne hanno parlato ho pensato fosse stato fatto tutto per mettersi in mostra: non mi piaceva”.

La costruzione del muro, infatti, spetta al governo e, secondo Trump, il crowdfunding era, proprio per questo, inappropriato.

La pena massima per i quattro truffatori sarebbe addirittura di 20 anni, ma è compito del giudice stabilire il massimo di anni punitivi.

Tra gli altri indagati Biand Kolfage, veterano dell’air Force, che, assieme agli altri tre, avrebbe sostenuto di abbracciare la causa gratuitamente, mentre avrebbe intascato 350 mila dollari. I quattro avrebbero poi trasferito il denaro raccolto verso l’organizzazione no profit e poi verso una società fantasma.

I fondi, ha però detto Bannon, sarebbero stati sottratti sì, ma per coprire spese personali e degli altri organizzatori della campagna.

L’inchiesta e il suo arresto, a detta dell’ex stratega, sarebbero, quindi, politicamente motivate: un intero fianco, a suo dire, per fermare la gente desiderosa di costruire il muro col Messico.