Alexei Navalny, l’importante oppositore russo di Vladimir Putin, è stato trasferito dall’ospedale siberiano di Omsk, presso la struttura tedesca la Charité di Berlino. Il suo trasferimento era stato fortemente richiesto dalla moglie Yulia e inizialmente negato dai medici in quanto le condizioni del 44enne non erano ritenute stabili.

Navalny, politico a giornalista investigativo di successo che negli anni ha portato alla luce numerosi casi di corruzione in Russia, si era sentito male a bordo dell’aereo che lo stava trasportando dalla città di Tomsk a Mosca. Dopo un atterraggio di emergenza è stato ricoverato ed è caduto in coma. La causa che ad ora si ritiene più probabile è l’avvelenamento anche se il medico non ha fornito nessuna prova al riguardo. Alexander Murakhovsky, primario dell’ospedale di Omsk che ha ospitato Navalny prima che fosse trasferito in Germania , ha dichiarato che l’uomo presentava “disturbi metabolici” e un forte calo di zuccheri nel sangue. Dichiarazione immediatamente ripresa dal medico personale di Navalny Anastasia Vasilyeva, che ha commentato su Twitter: “Ancora una volta ci considerano idioti, usano parole generiche, ma non sono in grado di stabilire la causa del coma e fare una diagnosi”.

Anche la portavoce di Navalny Kira Yarmysh trova poco credibili le affermazioni dei medici di Omsk e come argomentazione porta il fatto che l’ospedale in questione non era nemmeno attrezzato per riuscire ad individuare e gestire un caso di avvelenamento di quel tipo.

A finanziare il trasferimento del giornalista l’ong tedesca Cinema for Peace, capeggiata da  Jaka Bizilj che si era già occupato due anni fa del trasferimento di un attivista delle Pussy Riot, Pyotr Verzilov, anche lui in gravi condizioni a causa di un avvelenamento.

https://twitter.com/johncusack/status/1296984884632838146

Per ora non si sa molto di più sullo stato  di Navalny. Un portavoce della ong ha specificato che i famigliari del giornalista faranno sicuramente un comunicato nei prossimi giorni, non appena sapranno qualcosa in più sulle condizioni di salute. Intanto Yarmysh ha scritto su Twitter che “la battaglia per la vita e la salute di Aleksej è appena cominciata, e c’è ancora molto da fare. Ma un primo passo è fatto”.