Il PLR è un partito di grande tradizione (in un certo senso impersonava lo Stato) e assolutamente non facile da analizzare, ancor più difficile da intervistare. Soprattutto i tempi sono un problema, bisogna tener conto del mese, della settimana, del giorno e dell’ora. D’altra parte, se non c’è fatica non c’è merito.

Tutto ciò non si applica a Moreno Colombo, già sindaco di Chiasso. Questa intervista è stata combinata in poco più di un giorno.

Un’intervista di Francesco De Maria.

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Francesco De Maria  Vuole ritornare in politica?

Moreno Colombo  Beh, dopo cinque anni potrei anche farci un pensiero.

Ho letto il Caffè. Perché è così critico verso il suo stesso partito? Il partito le ha fatto dei torti?

Intanto la mia critica vorrebbe aiutare a far uscire il partito dalle sue difficoltà, che sono evidenti. Quanto ai “torti”, non voglio drammatizzare. Diciamo che in certe occasioni avrei gradito un comportamento più trasparente.

Ma non sono le tipiche cose che succedono in politica, immagino in tutti i partiti?

Ha ragione anche lei, bisogna prenderla con filosofia. Io posso solo dire che mi sono impegnato molto e molto a lungo in favore del mio partito e di tutta la comunità.

Il suo motto “tabula rasa!” (v. Caffè) non è un po’ eccessivo, provocatorio?

Se mi concede di interpretarlo, le dico: ci sono delle persone che hanno fatto il loro tempo, il partito ha subìto delle sconfitte e ha perso posizioni importanti, per recuperare bisogna procedere a un ricambio delle persone. E dei metodi, certamente.

Le consultazioni (e le trattative) per la nomina del nuovo presidente sono in corso. Ha qualche notizia interessante?

Non ho notizie “insider”. I nomi che circolano sono Marco Bertoli, Corrado Solcà e soprattutto Alessandro Speziali, un po’ giovane ma molto valido. Sul fronte rosa i nomi sono soltanto due, Natalia Ferrara e Karin Valenzano Rossi.

La luganese Karin la conosco bene (mi ha concesso recentemente un’intervista impegnata e brillante) ma la stabiese Natalia… molto meno. La vedo giostrare sulla scena politica, esuberante, attiva, aggressiva. È una momò, come Moreno. Mi parli di lei.

È una donna intelligente e motivata. Ci sono persone (chiamiamoli pure elettori) che la portano al settimo cielo e altre che non l’amano per niente (anche per la sua linea politica). In una simile situazione diventa difficile vincere.

Come valuta l’efficacia e il successo della presidenza del partito dal 2000 al 2020 ? (i nomi li ricordiamo al lettore: Merlini, Cattaneo, Gianora, Caprara)

Merlini è un politico preparato e colto; gli sono grato per avermi offerto la possibilità di candidarmi al governo. Cattaneo ha avuto qualche guizzo ma nella sostanza non è riuscito a rilanciare il partito. Gli ultimi due non sono stati efficaci. Adesso… siamo in attesa del prossimo!

Probabilmente c’è gente che ragiona così: “il PLR sulla destra ha già perso tutto il perdibile. Inutile dunque preoccuparsi da quella parte”. Un pensiero realistico, saggio?

Al contrario, è semplicistico e pericoloso. Sulla destra si potrebbe perdere ancora ma – voglio metterci un tocco di ottimismo – si potrebbe anche recuperare. Liberali che sono passati all’UDC o alla Lega. Ne conosce anche lei.

Perché un liberale NON PUÒ votare SÌ all’iniziativa “di limitazione”?

Forse non potranno, ma molti Liberali voteranno Sì.

È rimasto sorpreso dalle dichiarazioni di Schnellmann e Celio? Qualcuno li seguirà?

Forse ce ne saranno ancora, ma è molto difficile per un esponente del partito allontanarsi dalla linea, soprattutto quando essa è vergata con mano ferrea, come nel caso presente. L’ideale sarebbe che ognuno potesse esprimere liberamente il suo pensiero e il suo voto.

Pelli è comunemente considerato il “gran vecchio” (ma è più giovane di me) del PLR. Quanto è forte, oggi, la sua influenza? In che direzione si esercita?

Fulvio Pelli è ancora influente e ascoltato ma deve rendersi conto che tra lui e i giovani elettori c’è un salto di due generazioni. È – lo si è detto tante volte, lo dico anch’io – un mancato consigliere federale. E mi permetto di dire che, per doti politiche, giudico Pelli superiore a Cassis.

L’elezione di Cassis ha portato vantaggi al partito?

L’elezione in sé indubbiamente sì. Era però per così dire “obbligatoria”. Il posto per il PLR ticinese c’era, e bisognava prenderselo. Poi però… non sono state tutte rose. Quella del tasto “reset” era stata una trovata di successo, molto lodata… ma alla fine si è rivelata inconsistente. Al di là di ciò il nostro ministro degli esteri difetta di empatia, ciò che lo rende poco popolare. Si potrebbe fare un confronto con Chiesa, che su questo piano è più dotato. La sua immagine in questo momento sembra vincente.

La perdita del seggio agli Stati è stata un colpo drammatico. Il PLR si poteva salvare? Merlini avrebbe potuto vincere? Un altro candidato avrebbe potuto vincere? In sostanza: dove ha sbagliato il PLR ? Forse nella congiunzione del 1° agosto?

Nell’elezione agli Stati il partito aveva un problema grave. Merlini era il candidato “naturale” ed ha accettato di correre senza paracadute, cioè senza candidatura al Nazionale. D’altra parte tre posti – per lui, Cattaneo e Farinelli – non c’erano… Quanto alla Congiunzione, non l’ho giudicata favorevolmente. Un fatto tecnico e tattico, messo in piedi all’ultimo momento, senza l’elaborazione di un programma comune e senza troppo curarsi dei sentimenti delle basi. L’esito è stato negativo. Romano (unico beneficiario) ha salvato il seggio e Roberta Pantani è caduta. Ma Merlini è caduto e Filippo Lombardi, a sorpresa e per un soffio, anche.

Come vanno le cose nella sua Chiasso? Socialmente, politicamente e commercialmente.

Alle prossime elezioni comunali non prevedo cambiamenti. La situazione economica è difficile (non solo da noi!) ma ci sono delle eccellenze.

Quali?

Ad esempio la Hupac, soprattutto per i posti di lavoro che offre ai nostri giovani, in tutto il Mendrisiotto. Ha un impatto sociale positivo e notevole.

Parliamo della città che è la mia. Come vede, adesso, la situazione a Lugano? Ad aprile 2021 si vota. Quali sono le chance di recuperare la maggioranza e il sindacato, andati persi nel 2013 ?

Per il sindacato non vedo insidie per Borradori, soprattutto dopo la rinuncia di Bertini, che era il candidato più forte e l’eventuale papabile. E tuttavia penso che il PLR potrà fare una solida votazione, confermando il secondo seggio. Ma la configurazione 3-2-1-1 non è garantita!

Potrebbero raddoppiare i rossoverdi, gasati, sullo slancio?

Le rispondo con una controdomanda: a spese di chi?

Mah, del PPD? (che ha poco margine). Della Lega? (attenzione però, la lista sarà Lega-UDC, magari sospinta da un “effetto Chiesa”…). O dello stesso PLR ? (sarebbe un autentico disastro ma è improbabile)

Concordo con lei, la situazione sulle rive del Ceresio è veramente incerta e competitiva.

Per finire: Bellinzona è la nostra capitale, non possiamo tralasciarla. Il sindaco socialista vacilla?

No, Branda sarà riconfermato, anche se recentemente il Municipio si è trovato sotto attacco in varie occasioni. Per il recupero PLR bisognerà attendere ancora un po’.

Per concludere, le ho fatto domande troppo facili?

No, non erano così facili, almeno non tutte. In ogni caso a domande più difficili risponderò in una prossima intervista!

Esclusiva di Ticinolive