Non perdiamoci il sonno. La radiotv di Stato può essere considerata come una specie di partito politico, con una connotazione e degli scopi ben precisi.

Noi non ci preoccuperemmo più di tanto. Se è vero che Falò ha distrutto Beltraminelli, non crediamo che Falò distruggerà Gobbi. Probabilmente l’effetto di questa “imboscata” sarà quello di accrescere la sua popolarità.

Loro dicano pure “missione compiuta” e se ne vantino, ma il risultato potrebbe deludere le loro aspettative.

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“La Lega dei Ticinesi ancora una volta si vede costretta a denunciare la faziosità del servizio pubblico della RSI e la strumentalizzazione a scopi politici di alcuni temi sensibili, con l’unico obiettivo di mettere in cattiva luce l’operato degli esponenti del movimento. Solo così può essere interpretato il contenuto del servizio giornalistico della puntata di falò dello scorso 3 settembre. Quella che da tutti i media benpensanti viene definita ‘inchiesta giornalistica’ presa come oro colato nient’altro è se non una ricostruzione parziale di fatti che toccano da un lato gli interessi di cittadini – in questo caso stranieri – e dall’altro il lavoro degli uffici dell’amministrazione cantonale. Se la realtà dei fatti fosse veramente quella ricostruita da falò, con molta probabilità – alla luce solo degli elementi mostrati nel servizio – anche la decisione presa dall’ufficio della migrazione sarebbe stata diversa”.

“Interviste a persone con interessi personali e politici ben chiari: tutto questo ha la caratteristica di una vera e propria imboscata politica a cui il servizio pubblico, pagato con i soldi di tutti i cittadini, mai e poi mai dovrebbe prestarsi. La Lega esprime il suo sostegno a Norman Gobbi, per l’operato del Dipartimento delle istituzioni e dei suoi uffici in questo particolare ambito dei permessi per i cittadini stranieri che prendono dimora in Ticino e che giungono da noi come lavoratori frontalieri. Un lavoro coerente che ha dato ottimi risultati nel campo della sicurezza e che dovrebbe anzi essere potenziato per eliminare tutti gli abusi sia nel settore delle prestazioni sociali, sia in quello dei contratti salariali, dove il dumping sfavorisce sempre di più i lavoratori residenti rispetto ai frontalieri”.

LEGA DEI TICINESI