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Un articolo splendido, ironico e sarcastico, che impietosamente mette in luce la nostra schiavitù mentale. Lo ripubblicheremo domenica, trascorsi i due giorni canonici.

Post scriptum. Avrete certo udito l’ultima da Hollywood. Potranno candidarsi all’Oscar solo i film politicamente corretti,  dotati di una giusta (e alta) quota di minoranze etniche, donne, gay (meglio: LGBTQ) e disabili. 

“Via col vento” non avrebbe mai vinto, e neppure “i Dieci Comandamenti”.

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TITO TETTAMANTI, pensiero del giorno    “In questi anni vi è stato un virulento sviluppo di quel politically correct che ha avuto inizio negli anni Ottanta prevalentemente nelle università americane, inizialmente con l’intenzione di usare toni più rispettosi nel dibattito con le diverse minoranze. In Europa qualche anno dopo il politically correct ha trovato terreno fertile presso un mondo intellettuale della sinistra rimasto orfano dal crollo del comunismo e relativo pensiero unico e si è massicciamente introdotto nel mondo dei media.

Poi, con il successo, sono venuti gli eccessi del fanatismo bigotto e con essi il ridicolo.” (…) (dal CdT)