Israele, altre tre settimane di lockdown, come annunciato dal premier Netanyahu.

Al termine di una lunghissima riunione di governo, Benjamin Netanyahu ha annunciato che da venerdì prossimo ripartirà il lockdown per il Paese: ossimorico connubio, quando riparte ciò che tutto ferma. Scuole, centri commerciali e hotel chiuderanno nuovamente le sbarre.

È impossibile, altrimenti, fronteggiare l’aumento dei contagi stimati essere circa 2000 al giorno. Il blocco durerà tre settimane, fino alla festa di Simchat Torah, il 10 ottobre.

Netanyahu nega, rispondendo a una domanda, recisamente che il suo governo abbia fallito nel contenimento della pandemia.

il settore pubblico continuerà ad operare in forma però ridotta e così pure il settore privato, che però non potrà ricevere pubblico. Sarà impedito qualsiasi genere di assembramento e anche le preghiere per il Capodanno ebraico (che cade il 18 settembre) e per il successivo digiuno del Kippur si terrannp in forma molto ridotta.

Nonostante la concomitanza con le festività ebraiche, che danneggia ulteriormente l’attività economica del Paese, Netanyahu è fiducioso: «Rispetto ad altre economie, quella israeliana si è contratta di meno» ha sostenuto.

Già dal 10 settembre si era tornati a parlare di misure drastiche soprattutto dopo che i dati emersi la scorsa settimana avevano mostrato che i casi giornalieri per due volte avevano superato i quattromila: numeri enormi per un paese da nove milioni di abitanti.

Già prima che la task force raccomandasse, il 10 settembre, un nuovo lockdown, il ministero della Salute aveva fatto sapere che il giorno prima erano stati realizzati 43.455 test, con un tasso di esiti positivi al 9 per cento.