Giovedì 18 settembre. Alla presenza dell’Ambasciatore russo a Berna Sergej Garmonin e delle autorità comunali il Museo Comunale d’Arte Moderna di Ascona (Svizzera) ha presentato ai media la sua grande mostra, un’importante retrospettiva su Alexej Jawlensky (1864-1941) e Marianne Werefkin (1860-1938).

foto M. Agorri

Alla conferenza stampa odierna ha preso la parola il Vicesindaco Maurizio Checchi, che ha salutato i presenti e si è dichiarato onorato di poter celebrare il “genio” russo ad Ascona, un territorio legato alla Russia da secoli e di cui i due pittori sono un esempio. Ascona può vantare molteplici scambi culturali e l’arte riflette la bellezza del territorio. Il noto Monte Verità è stato ed è tuttora un polo d’incontro di idee che ha ispirato artisti, filosofi, scrittori fin dall’inizio del Novecento. La manifestazione “Eventi letterari” ospita un’altra esponente della cultura russa, la scrittrice premio Nobel Svetlana Aleksievic a testimonianza del legame duraturo tra la Russia e la città di Ascona.

Un territorio grande come un fazzoletto che suoi abitanti sono riusciti a mantenere quasi intatto prosegue Michela Ris, capodicastero Cultura e Finanze del comune di Ascona. Caratterizzato dall’ospitalità e dalla passione ed è stata proprio quest’ultima a guidare e stimolare Alexej Javlensky e Marianne Werefkin, che hanno vissuto un amore in bilico tra gloria e disfatta, come molti altri notissimi artisti prima e dopo di loro. Proprio ad Ascona poi il loro legame è infine terminato.

La direttrice dei Musei di Ascona, Mara Folini, si è soffermata sui contenuti della mostra che con oltre 100 opere tra le più significative dei due artisti e che nasce dalla felice collaborazione tra il Museo Comunale di Arte Moderna di Ascona, la Städtische Galerie im Lenbachhaus di Monaco e il Museum Wiesbaden, senza dimenticare l’Archivio Jawlensky di Muralto e la Fondazione Marianne Werefkin di Ascona, che presenta numerosi libretti degli schizzi di Werefkin che accompagnano alcune fasi del suo percorso artistico. La tappa svizzera inoltre regala al pubblico una sezione inedita dedicata alle opere di Andreas Nesnkomov-Jawlensky, il figlio avuto dal pittore con la domestica di Werefkin, che testimoniano in modo emblematico quanto l’arte del padre e della Werefkin siano state essenziali per la sua maturità artistica.

Conclude la conferenza l’Ambasciatore Sergej Garmonin ha a sua volta ringraziato Ascona e i suoi abitanti per il rispetto e l’atteggiamento premuroso verso il patrimonio culturale comune, che da quasi un secolo lega la Russia alla Svizzera. Ha infine raccontato un aneddoto : il legame è molto più antico di quello che la storia potrebbe far credere. Il padre di Marianne Werefkin, il generale dell’esercito russo Vladimir Werefkin, fu il comandante della Fortezza di Pietro e Paolo a San Pietroburgo, che fu costruita all’inizio del Settecento sul progetto dell’architetto svizzero Domenico Trezzini, che, a sua volta, diede la forma alla capitale settentrionale russa.