Il 44enne politico russo Alexei Navalny, uno dei critici e oppositori più importanti del presidente Vladimir Putin, potrebbe riprendersi completamente. “Sulla base dei progressi del paziente e delle condizioni attuali, i medici curanti ritengono che sia possibile un pieno recupero. Le condizioni sono migliorate a sufficienza per essere dimesso da cure ospedaliere”, ha dichiarato la direzione dell’ospedale Charité di Berlino, aggiungendo comunque che “è ancora troppo presto per valutare i potenziali effetti a lungo termine del suo grave avvelenamento”.

Navalny ha lasciato ieri l’ospedale dopo 32 giorni di cure, 24 dei quali trascorsi in terapia intensiva. Il governo tedesco ha affermato che oltre al laboratorio militare specializzato della Bundeswehr, sono stati effettuati test tossicologici indipendenti anche in Francia e in Svezia, confermando anch’essi la presenza del letale agente nervino della famiglia “Novichok” sviluppato nell’ex Unione Sovietica. La cancelliera tedesca Angela Merkel ha chiesto spiegazioni a Mosca, ma le autorità russe negano ogni coinvolgimento in questo incidente. Il quotidiano francese Le Monde ha riportato, secondo fonti anonime, che durante la telefonata con il presidente Macron, Putin gli abbia detto che Navalny era un “internet troublemaker” (piantagrane) che potrebbe essersi avvelenato da solo.

Secondo una dichiarazione dei partner di Navalny che si trovavano nello stesso albergo a Tomsk, è stata recuperata una bottiglia d’acqua dalla camera di Navalny, consegnata in seguito ai medici tedeschi, diventata una prova chiave visto che sono state trovate tracce di Novichok. Dunque sembrerebbe essere stato avvelenato prima di arrivare in aeroporto. Ma il governo tedesco non ha ancora confermato questa versione.

Navalny ha chiesto alle autorità russe la restituzione dei suoi vestiti rimossi prima di essere trasferito in Germania. “Tenendo conto del fatto che il Novichok è stato trovato sul mio corpo e che l’avvelenamento attraverso il contatto fisico è molto probabile, i miei vestiti sono una prova molto importante. Chiedo che i miei vestiti vengano imballati con cura in un sacco di plastica e che mi vengano restituiti”, ha scritto in un post.

Secondo i suoi collaboratori, Navalny intende tornare in Russia dopo essersi ripreso. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha fatto sapere che è il benvenuto in Russia come qualsiasi altro cittadino. Il giornalista ha inoltre fortemente contestato l’articolo scritto sul quotidiano Le Monde che sosteneva che possa essersi avvelenato da solo. Mosca sostiene che Navalny fosse negativo prima di lasciare il territorio russo. “Per confrontare, essere convinti e capire, abbiamo bisogno di informazioni che, purtroppo, al momento ci vengono negate”, ha detto Peskov.

I funzionari tedeschi si sono rifiutati di fornire dettagli sulle informazioni richieste dal Cremlino, ma hanno affermato di aver passato alla procura di Berlino la richiesta legale russa di “mutua assistenza” per la gestione della vicenda. Il portavoce del governo tedesco Steffan Seibert, ha fatto appello alla Russia affinché indaghi sull’accaduto in quanto il “crimine” è stato commesso in territorio russo.

Navalny gestisce una fondazione che denuncia la corruzione tra funzionari di alto rango. È stato escluso dalle elezioni presidenziali nel 2018 ed è la figura dell’opposizione più in vista del paese. I suoi collaboratori sono stati spesso arrestati.