Pensiero del giorno, di Fabio Poma

“Da un recente sondaggio sembra che una netta maggioranza del popolo svizzero sia contraria all’iniziativa «per un’immigrazione moderata» in votazione questo fine settimana. Nel caso questa previsione fosse confermata sarebbe però illusorio pensare che avremmo salvato il pacchetto degli Accordi bilaterali 1.

Infatti Bruxelles, con un no popolare, pretenderebbe in breve tempo la sottoscrizione dell’Accordo quadro, che, ricordo, sarebbe il recepimento automatico del diritto europeo. In altre parole all’UE non sta più bene continuare con gli attuali accordi bilaterali, per i quali la Svizzera si era impegnata a rispettare il diritto europeo in vigore al momento della firma degli accordi, ma vorrebbe che ogni nuova normativa europea venisse automaticamente accettata e incondizionatamente applicata anche nel nostro Paese.

Dunque, in caso di un rifiuto dell’iniziativa «per un’immigrazione moderata» i cittadini svizzeri torneranno presto al voto per decidere se recepire automaticamente il diritto dell’UE.” 

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Ottimo articolo di Fabio Poma oggi nel CdT. La votazione che si chiuderà esattamente tra 15 ore avrà un peso determinante sul futuro dell’Accordo quadro. Proprio a questo pensavo la sera del 18 settembre quando posi al consigliere federale Cassis la seguente domanda:

Signor consigliere federale, sull’iniziativa UDC detta “di limitazione” tutte le previsioni sono per il No. Ma i numeri sono importanti. A suo giudizio quale percentuale di Sì (ad esempio: 40 o 45 %) potrebbe rallentare o impedire la realizzazione dell’Accordo quadro con l’UE ?

L’idea (non solo mia) che sta dietro a questa domanda è: se il Sì perde al 30% il governo avrà ricevuto semaforo verde e andrà all’accordo quadro senza più esitare, a tutta birra.

Se il Sì perde, ma col 45%, il discorso cambia e il Consiglio federale si mostrerà più prudente. Dunque l’entità numerica del voto rivestirà una enorme importanza.

Per la cronaca la risposta fu (comprensibilmente) circospetta e alquanto evasiva.

Consigliere federale Cassis   Per il Consiglio federale l’essenziale è vincere la votazione. Il 27 settembre non si vota sull’Accordo quadro. Certo se vincesse il Sì non si parlerebbe più di Accordo quadro. Se vince il No, le trattative continueranno ma, in ogni caso e per legge, l’Accordo dovrà essere accettato dal popolo.


foto Ticinolive