Il forte e il passionale | Trump attacca il vandalismo di sinistra, Biden difende i suoi figli

Il primo dibattito presidenziale è stato piuttosto caotico

Trump non ha rifiutato di dissociarsi dall’estrema destra, bensì ha detto che il pericolo è il vandalismo di sinistra. Di sicuro, però, la sua sarà la risposta di cui si parlerà di più.

Cleveland, Ohio. Il primo dibattito tra Trump e Biden è stato infuocato; a tratti schiumanti di bile, i candidati si sono affrontati con roboanti insulti e parole gridate talvolta l’uno a coprire la voce dell’altro.

Donald Trump, 74 anni e Joe Biden, 77, hanno duellato senza esclusioni di colpi sui temi principi della Nazione a Stelle Strisce. Il primo tema ha riguardato la nomina di Amy Coney Bannet a giudice della Corte Suprema: a detta di Biden, Amy, cavallo rampante dei Repubblicani, non avrebbe dovuto essere eletta se non dopo le elezioni, così come la sua predecessora Ginsburg avrebbe voluto.

Dal canto suo Trump ha ribattuto che l’occasione della nomina di Amy – una persona rispettata, una fantastica giudice, così come l’ha definita Trump – si è presentata durante il suo mandato: “non sono stato eletto per tre anni” ha detto il Tycoon, “ma per quattro. Noi Repubblicani abbiamo la Casa Bianca, abbiamo il Senato, perciò era nostro diritto eleggere il successore di Ginsburg prima delle elezioni.

In caso contrario, a detta di Biden, “avrebbe deciso il popolo”. Il discorso inizia ad assumere toni coloriti e forzuti. Attacca per primo Biden “sei la persona sbagliata al momento sbagliato” dice all’avversario.

“Così hai appena perso la sinistra!” lo interrompe prontamente Trump.

“Signor Presidente” interviene allora il conduttore di Fox News, Chris Wallace “può lasciarlo finire?”

“Non ne è capace” risponde con una scrollata di spalle Biden che, tagliente come il rasoio che lo ha appena sbarbato, procede e va all’attacco: “lui non è a favore di nessun tipo di assistenza sanitaria” e l’argomento passa prontamente al Covid.

“Siamo il 4% della popolazione mondiale” continua Biden “e abbiamo avuto il 20 % dei decessi: 200 mila morti.” Tutto, secondo il leader democratico, per colpa della malagestione di Trump: “se tu avessi amministrato più intelligentemente…”

“Hai usato la parola intelligente?” chiede sarcastico Trump “Non c’è niente di intelligente in te, Biden è così da 47 anni” gli risponde laconicamente Donald. “Dici di esserti laureato a Delaware State ma ti sei dimenticato il nome dell’università. Ti sei laureato tra gli ultimi della classe. Non usare mai più la parola ‘intelligente’ con me”. Poi, con voce ferma spiega “se tu avessi dovuto affrontare quello che ho dovuto affrontare io, chiudere la più fiorente economia del Paese, con te i  morti sarebbero stati 2 milioni!”

La maggior parte della stampa si pone contro Trump, accusandolo di aver interrotto troppo spesso l’avversario, ma c’è anche la teoria complottista, non tanto dei seguaci del repubblicano, quanto degli scrutatori dei poteri occulti che, dopo aver visto un “misterioso” oggetto spuntare dalla manica del candidato Joe Biden e un filo nero uscire dalla camicia, parla di auricolari nascosti per farsi suggerire le risposte dal (certamente) preparatissimo staff democratico.

Il torneo tra i due cavalieri giunge poi al dolente punto del vandalismo dei Black Lives Matter, dei suprematisti neri e dei conseguenti gruppi di rivoltosi “bianchi”. Wallace ha chiesto a Trump di dissociarsi dall’estremismo di destra. Il Tycoon ha saggiamente risposto:

“sono pronto a dissociarmi, ma da chi? Ditemi un nome!”

Proud Boys!” interviene allora deciso Biden, citando un gruppo di suprematisti bianchi.

Ad essi Trump si è rivolto con parole difficili da tradurre in italiano quali “Proud Boys, stand back and stand by!” parole che sono subito state interpretate come un’incitazione alla violenza, interpretazione chiaramente assurda e fuori luogo. Alle parole controverse, Trump ha però subito aggiunto “il maggior pericolo viene dall’estrema sinistra. L’unica cosa da fare è contro l’antifa e la sinistra”, facendo riferimento alle devastazioni avvenute dai vandali di etnia anche e, anzi, soprattutto bianca, e di chiaro orientamento di sinistra contro statue e patrimoni artistici.

Hunter Biden, il “nemico” di trump

Insomma, Trump non ha rifiutato di dissociarsi dall’estrema destra, bensì ha detto che il pericolo è il vandalismo di sinistra. Di sicuro, però, la sua sarà la risposta di cui si parlerà di più.

L’attacco è slittato velocemente sul piano personale: Trump ha attaccato i figli di Biden e questi, visibilmente scosso, ha risposto con un contrattacco ricordando a Trump quando definì i soldati morti nella prima guerra mondiale come dei “perdenti”, e collegandosi al fatto che anche suo figlio Beau, morto di cancro nel 2015, fosse nell’esercito e non fosse certo un perdente.

Beau Biden, morto di cancro nel 2015 a 46 anni

“Non conosco Beau, conosco Hunter” ha ribattuto Trump, citando il figlio ex tossicodipendente (ora guarito) di Biden, coinvolto in un complesso caso di indagini in Ucraina, e chiaramente implicato nel far scattare l’impeachment a Trump dal quale, tuttavia il Tycoon uscì indenne e vincitore.

“Mio figlio Hunter” ha risposto Biden forse addirittura commosso “ha avuto, come tanti altri, i suoi problemi, ora ne è uscito, ha combattuto la sua battaglia e io sono fiero di lui!”

Biden si è rivelato passionale, a tratti commosso, e se non sembra avere la forza di governare l’America per la sua fragilità comportamentale, si è mostrato certamente umano.

Dal canto suo Trump si è mostrato forte, deciso, ma forse troppo determinato a farsi valere e questo, forse, non giocherà a suo vantaggio.