Approfitto di questo pezzo, scritto da un opinionista di sinistra, per dire brevissimamente la mia sul Presidente.

In verità Trump viene enormemente sottovalutato. Dai politicamente corretti, dai media mainstream, dalle radioTV. È visto come un istrione, un provocatore irresponsabile, un “folle di Dio”. 

Secondo me il fatto che lui sia lì non è un caso. Si potrebbe addirittura affermare (la frase non è mia) che “c’è del metodo nella sua follia”.

Nel 2016 se leggevate un qualsiasi giornale o guardavate una qualsiasi Tivù grande o piccola, lui era dato per crocefisso e perdente.

Non inveite contro di lui, non prendetevi gioco di Donald. Potrebbe essere il vostro presidente… per altri 4 anni.

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Qualsiasi sia l’esito dello scrutinio di novembre il “compagno” Donald ha lavorato bene, per sé, per le lobby che lo sostengono e pure per chi lo avversa dentro e fuori il paese.

Mi spiego con degli esempi:

L’America aveva bisogno di tornare ad essere una nazione normale, con tutto ciò che ne consegue: Crisi, antagonismi, lotta di classe, emarginati e salariati in piazza. Aveva bisogno di una scossa interna per rivitalizzare una “sinistra” anemica e moribonda. C’è riuscito al meglio: Bravo!

L’America doveva pure cessare di essere considerata il massimo, obsoleto riferimento della democrazia; In questo il presidente ha fatto più di tutti: Gli insulti che ha scambiato in TV con quella mammoletta di Biden, ne sono la prova “in diretta”.

L’America doveva far vedere, senza equivoci, da che parte sta nella questione Palestinese: L’ha fatto, non solo con Gerusalemme capitale, e le infinite fazioni palestinesi si sono incarognite. Buon segno, anche per i sonnolenti leader della OLP.

Gli USA hanno tirato fuori dall’angolo la Corea del Nord, “innominabile regno di cattivi e dittatori”, riportandola al tavolo della trattativa senza il ricorso alle eliminazioni mirate e ai danni collaterali. Il caso dell’Iran è rimasto isolato, nulla in confronto alle “operazioni chirurgiche” dei suoi predecessori. Anche qui, buona prova.

Potrei continuare, ma non voglio infastidire.

Insomma, se resta allo studio ovale ci sarà da divertirsi, anche perché, libero da ogni vincolo di un’ulteriore campagna elettorale, darà sicuramente il meglio di sé. Niente in America sarà più come prima, e questo non può che essere un segnale positivo per i cittadini di questo martoriato pianeta.

Carlo Curti, Lugano