I 5 procuratori, in corsa per una riconferma del decennale mandato, “bocciati” dal Consiglio della Magistratura si sono rivolti alla Commissione di ricorso sulla Magistratura presieduta dalla giudice Emanuela Epiney-Colombo.

I cinque ricorrenti contestano:
— i preavvisi negativi in sé
— le modalità con le quali sono stati espressi
— il rifiuto di concedere loro il completo accesso agli atti

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Il Gran Consiglio è autorità di nomina e la spinosa faccenda è sul tavolo della Commissione giustizia. La Commissione formulerà delle proposte ma l’elezione spetterà al plenum, che potrebbe anche non rispettarle (come è più volte accaduto).

La palla è dunque nel campo dei deputati e dei partiti ma si possono facilmente immaginare febbrili contatti e consultazioni tra le Orsoline e il Palazzo di Giustizia.

Il Parlamento di riffa o di raffa scioglierà il nodo, ma la domanda è se potrà farlo bene, salvando il prestigio e l’operatività dell’organo giudiziario in ballo (la Procura). Le possibilità sono tre:

avallare i “preavvisi” escludendo i “bocciati” ed eleggendo nuovi concorrenti
— ignorare i “preavvisi”
lanciarsi in una Terza via dando libero campo alla creatività (allargando il discorso ed imbastendo cose nuove; in ogni caso procrastinando).

Come vede anche un cieco, ciascuna delle “soluzioni” presenta svantaggi notevoli.