Pubblichiamo qui le risposte dell’on. Galeazzi alle 5 domande che gli avevamo posto in coda alla sua recente riflessione sulla crisi del Coronavirus.

Al di là di ciò, se volete leggere Galeazzi… oggi comperate il Blick!

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Francesco De Maria  Quali provvedimenti nuovi dovrebbe prendere la Svizzera per affrontare (o addirittura sconfiggere) il virus? Indicazioni richieste: almeno uno, fino a un massimo di tre.

Tiziano Galeazzi  Con tutti gli esperti che paghiamo, mi auguro vi sia qualcuno che abbia nuove idee per “anticipare le mosse” e non per subirle e poi rincorrere ogni volta la “palla” come si dice nel gioco del calcio. Forse una tecnica cosi semplice calcistica ci potrebbe aiutare.

In ogni modo ripeto, una contromossa potrebbe essere un ulteriore grado di prontezza alle dogane. Un controllo mirato della temperatura corporea in modo “random” ovviamente non ogni auto in transito per e fuori dai nostri confini, ma casuale. Qualcosa bisognerà pure fare….No? Abbiamo migliaia di passaggi transfrontalieri con Germania, Francia, Italia e Austria al giorno, possibile che non vi sia un viavai del covid19?

Ho informazioni dalla Svizzera francese che un battaglione di fanteria in corso di ripetizione, ha il grado di prontezza elevato per controllare le dogane con la Francia se dovesse essere sganciato l’ordine di supportare le guardie di confine. Il compito ovviamente sarà orientato ad aiutare e sicuramente con compiti di controllo, magari proprio sanitari, sgravando cosi il corpo delle guardie di confine che continueranno la loro missione normale.

Sulle imprese e nell’economia in generale: Si potrebbe dar una boccata d’ossigeno alle aziende, posticipando di qualche mese i pagamenti dell’IVA ad esempio, darebbe la possibilità d’avere in cassa più cash o moneta per far fronte a spese immediate. Almeno un trimestre, è vero anche che la Confederazione non incasserebbe subito ma in ogni modo sarà solo un ritardo programmato e li incasserà nel 2021.

In che cosa consiste – anche solo schizzata nelle linee essenziali – la “strategia d’uscita economica immediata”? E quali misure economiche NON si possono prendere?

Una “strategia d’uscita economica immediata” non è di certo nel vocabolario di teoria aziendale o in economia, intendo però individuare delle strategie (pubblico-privato) per l’economia reale atte a catapultare le aziende in una situazione quadro migliore del “post prima ondata”. Dalla primavera di quest’anno ad oggi le aziende non hanno avuto il tempo di recuperare terreno, sebbene con i prestiti messi a disposizione oppure con il lavoro ridotto. Si è pensato più a recuperare in termini di soldi ma non strutturalmente in termini di fatturato e quindi vendita di prestazioni, prodotti e tutto quanto un’azienda produce o crea. E’ vero che anche il resto del mondo è blindato e quindi difficile da esportare o importare, ma non possiamo andare avanti con i cerotti. Dobbiamo trovare dei canali d’aiuto per non trovarci con fallimenti collettivi.

Non pretendo d’avere una soluzione e non pretendo di dar lezioni agli esperti in economia( nazionali o cantonali), ma sicuramente potremo far di più di quanto fatto fino ad oggi, che è stato solamente un’iniezione di liquidità a prestito o a fondo perso e nulla di più. Ovviamo è stata benvenuta e ci mancherebbe, ma non sufficiente a salvare nel tempo le attività micro e macro economiche del nostro paese. Ricordiamoci poi che questi prestiti a fondo perso e questi ponti come l’IPG (Indennità perdita di guadagno) o altro che offre lo Stato, un giorno verranno chiesti di ritorno con le tasse e rientri di spesa da parte di tutti.

La Svizzera ha un governo, il Consiglio federale. Quali errori ha commesso in questi mesi? In che cosa si è mostrato debole?

Come scritto prima: con la paura di non urtare nessuno (cittadini, economia, politica estera e accordi internazionali) ha sempre rincorso il Covid19 ma non l ha mai anticipato. Alcune misure le si potevano implementare qualche mese fa durante la fine estate, quando vi erano segnali da parte di esperti che saremmo entrati in autunno e inverno con una marcata seconda ondata. E’ giusto che vi sia un equilibrio tra la Costituzione e i diritti dell’individuo, che mi trovo favorevole ovviamente, ma nel “gioco del calcio” se giochi a catenaccio o bene o male i risultati non li porti a casa e se trovi una linea di attacco forte, subisci anche le reti, perché il catenaccio prima o dopo cede da qualche parte.

A fine estate dovevamo già prendere misure più restrittive sulla questione delle mascherine in luoghi pubblici chiusi, servizi disinfettati in tutti i locali pubblici, mezzi pubblici e invitare a far questo anche ai privati. Oggi ci troviamo con ca. 5000 giornalieri, secondo me, anticipando le mosse tempo fa, oggi ne avremmo meno. Non sto parlando di Lockdown o Slowdown, ma in Svizzera la strategia sembra quella esattamente della primavera scorsa e cioè, fin tanto che non siamo con l’acqua alla gola, non ci azzardiamo a fare nulla di più. A mio giudizio non abbiamo compreso un bel nulla dalla prima ondata.

Ci sentiremo caro Francesco a metà-fine novembre e tireremo le somme…magari mi sbaglio… E dico inoltre; Attenzione alle feste private del prossimo Halloween… nessuno ci pensa, ma ricorda tanto il Carnevale (sebbene in forma ridotta) dello scorso febbraio.

immagine Pixabay

Il Ticino ha un governo, il Consiglio di Stato. Quali errori ha commesso in questi mesi? In che cosa si è mostrato debole?

Il Governo si è comportato come meglio ha potuto fare in questa gestione pandemica. Ha avuto anche direttive federali ma ha pur sempre un margine di manovra. Il capitolo case per anziani e alta mortalità non lo commento perché sarà tema in discussione parlamentare. (Vi è una richiesta per una CPI).

Sulle mascherine, mi ha colpito che da una parte in primavera si diceva che non fossero necessarie o poco protettive, oggi sembra che la prevenzione sia anche di andare a letto con la mascherina. Ovviamente sappiamo il perché, al tempo non sapevano come dirci, a livello svizzero, che non avevamo mascherine per tutti, e quelle che avevamo, molte erano da buttar via perché ammuffite. Oggi ne abbiamo pure in produzione locale. Quindi mi rallegro che almeno le scorte e la continuità siano garantite. Ticino and Switzerland first for the mask!

Tutto sommato trovo che a livello nazionale cosi come cantonale, ci siamo un po’ troppo rilassati in estate… e qua mi ci metto anch’io anche se non non mai perso l’occhio su covid19.

Dal lato umano e psicologico è naturale e comprensibile, non possiamo immaginare un’intera popolazione sotto stress a lunga percorrenza, ma dall’altra, in molte occasioni ho visto scene di menefreghismo assoluto e oggi ci troviamo in un ritorno al passato di qualche mese. 5 caselle avanti e 2 indietro come nel gioco dell’oca.

Quale paese estero con il suo esempio potrebbe indicarci la via?

Guardandosi attorno di certo non si può comprendere fino in fondo chi possa aver trovato la giusta soluzione per affrontare la seconda ondata. Ci sono paesi nel mondo che sono ancora alla prima, altri già superato la seconda.

Interessante capire cosa e come siano riusciti in Nuova Zelanda ad avere numeri molto bassi fino ad oggi. Ovviamente non voglio paragonare una paese su due isole con il nostro, al centro dell’Europa continentale, crocevia naturale.

Capire come mai in Cina non se ne parli più o quasi e come mai il PIL del secondo trimestre 2020 si aggira al +3.2%, mentre il resto del mondo si sta confrontando tra una forchetta di meno 5% e -12% se non oltre.

Anche la Corea del Sud è fuori dai radar epidemici, o si è spostata l’attenzione o non fa più notizia perché ne è uscita o hanno deciso altrimenti.