Il Pensiero Unico – nel presente contesto: sulla pandemia – è chiarissimo, non ammette dubbi ed è diffuso in ogni angolo della terra. Abbiamo dunque pensato di dedicare uno spazio a un’opinione alternativa. Il nostro piccolo portale lo può fare, e lo fa in nome della libertà d’espressione. Non ci guadagna nulla e non vuole convincere nessuno.

Eros NIcola Mellini, UDC, redattore del Paese, intervistato da Francesco De Maria.

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Premessa importante. Il termine “negazionista” può essere forse considerato improprio ma nella presente intervista viene usato e mantenuto per la sua incisività. Esso NON significa: colui che nega il Virus.

Francesco De Maria  Siamo nella bufera del Covid19. Secondo lei si può parlare liberamente?

Eros Nicola Mellini  Si può parlare ma, se si è contro corrente rispetto al pensiero catastrofico dominante, si deve prendere per scontato di essere tacciato di irresponsabile negatore dell’evidenza, ed essere esposto a insulti.

Bazzi ha scritto su LiberaTV: “se uno scrive il Covid non esiste o le mascherine non servono viene bannato all’istante”. Bazzi lede il diritto alla libera espressione?

Se è lui a bannare sì. Se invece, come credo, si limita a constatare un dato di fatto, no. Basta provare a dissentire su Facebook: se non si viene bannato, si viene immediatamente coperto di insulti.

Il Negazionista folle non ci interessa e lo lasciamo da parte. Parliamo invece del Negazionista sensato e intelligente. Lo definisca, strutturando un discorso fatto di “negazionismo convincente”.

Il negazionismo sensato e intelligente – ma, purtroppo non a sufficienza convincente – non nega l’esistenza del coronavirus, ma rifiuta il “gonfiamento” ad arte che ne è stato fatto e che ha solo diffuso panico, provocando un’isteria collettiva che non vuole sentire ragioni. In realtà, il covid-19 – lo dicono almeno altrettanti esperti, di quanti affermano il contrario – è pur sempre un’influenza. Magari un po’ più contagiosa e grave (ma è tutto da dimostrare), ma sempre un’influenza. La maggior parte dei decessi è dovuta a patologie pregresse sulle quali il virus ha agito da letale aggravante, ma il fenomeno era conosciuto anche con le epidemie d’influenza precedenti.

La schiavizzazione è odiosa ma i numeri sono (o sembrano essere) l’arma letale degli “Affermazionisti”. Davanti ai numeri bisogna arrendersi. Non è così?

Certo, ma c’è modo e modo di presentare i numeri. Che aumentino i contagi, fintanto che non portano alle cure intense e al decesso, è addirittura auspicabile se visto in funzione del raggiungimento della cosiddetta “immunità di gregge”. Inoltre, fintanto che il numero di contagi aumenta proporzionalmente a quello dei tamponi effettuati, presentare in cifre assolute solo i primi è tendenzioso. Io considero importante invece il numero dei decessi (ormai quasi pari a zero) e semmai quello dei ricoveri in cure intense. Ambedue queste cifre dovrebbero contribuire a calmare le acque ma, a quanto pare, la gente ama essere terrorizzata, non vuole assolutamente uscire dal panico.

Voglio difendere (anche se non è il mio genere…) il Consiglio federale. Che cosa può fare? Se decide A viene attaccato. Se decide B apriti Cielo! Intrappolato tra la peste il colera. Fare “giusto” è impossibile?

Se la popolazione ha paura del virus, le autorità – federali, ma anche cantonali – hanno paura delle conseguenze delle loro azioni. Agiscono quindi in modo per così dire “profilattico”, ma non tanto per impedire i contagi, quanto per evitare di esporsi alla rabbia popolare qualora l’aumento degli stessi sia (presumibilmente) imputabile a una loro decisione. Da qui, le blande – ma, tutto sommato – ragionevoli misure, come le mascherine e il limite dei partecipanti a riunioni o manifestazioni pubbliche. Ma quando si arriva all’imposizione delle mascherine all’aperto, significa che la paura è sconfinata nel panico, la ragionevolezza ha lasciato il posto al delirio incontrollato. Se, nonostante l’obbligo della mascherina, i contagi aumentano, mi si conceda qualche riserva sulla sua efficacia. E non si può darne la colpa, come fanno gli “affermazionisti” alla mancata osservanza della misura da parte della gente irresponsabile che, dopotutto, è una piccola minoranza.

Il Blick titola: “Covid-Krach im Bundesrat“. Ci faccia sapere la sua idea. I personaggi li conosciamo, uno per uno. Chi contro chi?

Chi contro chi, non lo so esattamente, non sono un particolare estimatore del Blick. Ho però apprezzato le recenti esternazioni di Ueli Maurer (il fatto che sia del mio partito è in questo caso puramente casuale) che ha invitato alla ragionevolezza e alla calma, affermando che dovremo convivere con questo virus ancora non si sa per quanto tempo.

Perché il Covid19 non è speciale, non è eccezionale?

Il covid-19 non è speciale, è eccezionale la maniera con cui è stato affrontato e si continua ad affrontare. Senza il tamtam pubblicitario catastrofista che l’ha accompagnata – le cui ragioni rimangono per me un mistero – la tanto enfatizzata pandemia non sarebbe diversa dalle epidemie d’influenza che l’hanno preceduta, certamente non più grave dell’Asiatica, ricordo della mia infanzia.

Alludere (sui media) a oscuri complotti orditi al fine di mutare radicalmente l’ordine sociale planetario dovrebbe essere vietato, impedito? Dovrebbe addirittura costituire reato?

Assolutamente no. Il complottismo fa ormai parte della nostra quotidianità e fa comunque meno danni del terrorismo psicologico imperversante che utilizza il covid-19 per seminare il panico. Detto questo, seppure credo che l’uomo sia realmente arrivato sulla luna o che il crollo delle torri gemelle sia effettivamente stato causato dagli aerei che le hanno colpite, non me la sento di escludere a priori altre alternative. Quindi, impedire o addirittura mettere fuori legge l’espressione di uno scetticismo più o meno giustificato, costituirebbe un gravissimo attentato alla libertà d’espressione. L’articolo 261bis del Codice penale basta e avanza.

Perché un Negazionista è (tendenzialmente) di destra?

Forse perché la ragionevolezza non è di casa a sinistra? Scherzi a parte, non è il numero dei negazionisti a preoccuparmi, bensì quello degli affermazionisti. E questi si trovano in tutti i partiti (compreso il mio, purtroppo) e in tutte le correnti politiche.

Quale via di salvezza propone un Negazionista? O forse si adagia su un cinico fatalismo?

Un certo fatalismo? Sì, forse, in attesa di un vaccino efficace – anche se, secondo certi complottisti, farà la fortuna delle case farmaceutiche che avrebbero addirittura diffuso il virus a questo scopo.

La Pandemia è terribile (lo dico) ma la Comunicazione (a mio avviso) è ancora più spaventosa. L’effetto sulla gente è dirompente. La rabbia sui “social” (degli uni e degli altri) si gonfia come la panna montata, gli insulti e le volgarità da osteria si sprecano…

L’ho detto sopra, e ribadisco che non ne conosco le ragioni (forse i complottisti sì), la comunicazione è stata a senso unico e ha creato – forse più volente che nolente – il panico nella popolazione. Gli insulti e le volgarità una volta circoscritte all’osteria, purtroppo, oggi sono moltiplicate all’infinito dall’avvento di Internet e dei social media.

E il giornalismo, vincolato, avvilito, è costretto a ripetere le stesse cose per mesi e mesi, per decine e centinaia di volte. Costretto (penso, sospetto) a non sentirsi libero. Non è anch’esso una vittima della Pandemia?

Il giornalismo – quello “industriale”, non certamente ticinolive.ch o Il Paese che mi onoro di dirigere – non credo sia avvilito, ma vincolato lo è certamente. Se non segue il mainstream, calano gli abbonamenti, se calano i lettori diminuisce la pubblicità, e via di seguito. Se quindi è una vittima della pandemia, lo è su base volontaria.

La RSI ha coperto la crisi del Corona con correttezza ed equilibrio?

Non lo so, da un pezzo ho smesso di seguire la RSI nei programmi di comunicazione, la sua tendenza a sinistra mi ha provocato una crisi di rigetto.

Per finire una domanda che non è retorica. Un Negazionista può nutrire speranze?

Spes ultima dea. Deve per forza, anche se dovrà accettare di convivere con misure più o meno ragionevoli, prese da autorità che non la pensano come lui. Altrimenti non gli resta che adottare una misura verosimilmente altrettanto inefficace, ma che può sollevare l’animo almeno dei credenti: pregare.

Esclusiva di Ticinolive