Noi, che non siamo dei fan scatenati dell’Amministrazione e del Governo, in certi casi possiamo comprendere la loro irritazione. La tattica del Movimento per il Socialismo consiste nel “rompere le uova nel paniere” in tutti i modi possibili e immaginabili, senza tregua e senza pietà. Il “metodo” risultati ne dà.

Nei tristi mesi che stiamo vivendo l’MPS ha adottato  l’ “attivismo pandemico”, cercando di battere tutti nella frenetica solerzia della lotta al morbo ed accusando tutti di incapacità e negligenza (per non dire di peggio). Per cui invade gli uffici governativi in caccia di chissà quali “prove”. All’ottimo (calmo e paziente) ministro Vitta vada la nostra solidarietà.

NOTA. L’MPS rivela anche, a nostro giudizio, non disprezzabili doti letterarie. Un’espressione come “non vedevano l’ora di esercitare la loro miserabile, antidemocratica e stupida piccola vendetta privata” non è di tutti giorni e meriterebbe quasi un applauso.

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Governo e direzione del CSI censurano non solo il sondaggio MPS sull’applicazione delle direttive COVID 19, ma anche il deputato Matteo Pronzini, al quale viene negato l’accesso informatico all’amministrazione

Come abbiamo già informato l’opinione pubblica, un sondaggio promosso dall’MPS è stato sottoposto ieri all’attenzione di tutte le dipendenti e i dipendenti amministrativi del Cantone. Obiettivo verificare l’applicazione delle norme introdotto per combattere il COVID 19 all’interno dell’amministrazione cantonale (applicazione misure di igiene e distanziamento, eccesso e regolamentazione del telelavoro, etc.).

In poche ore diverse centinaia di impiegato hanno risposto al questionario: ma, dopo poche ore, il governo ha pensato bene di bloccare l’accesso al questionario online. Una prova, qualora fosse ancora necessario, dello spirito antidemocratico che regna in seno al governo e nei piani alti dell’amministrazione.

Ma, non contenti di questo, il governo (non pensiamo che tale decisione non sia stata presa senza il suo concorso, o perlomeno del consigliere di Stato Vitta dal quale dipende il Centro sistemi informativi-CSI del Cantone) ha deciso di bloccare l’accesso informatico agli indirizzi dell’amministrazione al nostro deputato Matteo Pronzini.

Si tratta di una violazione grave, prima di tutto, dei diritti individuali di un cittadino: chiunque deve avere il diritto di rivolgersi all’amministrazione e ai suoi servizi in qualsiasi momento.

Ma si tratta, ulteriore e grave violazione, della negazione del diritto di un membro del Parlamento, pertanto riconosciuto dalla nostra costituzione e dalle sue leggi, di esercitare la propria funzione di controllo sul governo e su quanto succede nell’amministrazione. Un controllo che, beninteso non si esercita individualmente, ma trovandosi nella condizione di raccogliere informazioni sul modo in cui leggi e decisioni vengono applicate.

Evidentemente, non è estraneo a tutto questo il fatto che Matteo Pronzini e il gruppo MPS abbiano colto in flagrante, pochi giorni fa, il Centro sistemi informativi del Cantone (circa 200 impiegati) in una situazione di grave mancanza di applicazione delle stesse disposizioni emanate dal governo. I responsabili del servizio (a cominciare dal suo direttore Silvano Petrini) non vedevano l’ora di esercitare la loro miserabile, antidemocratica e stupida piccola vendetta privata.

L’MPS invita il governo a mettere fine immediatamente a questo modo di procedere, irrispettoso dei diritti democratici più elementari.

MPS