Joe Biden con la prima moglie Neilia, e i loro bambini, Beau e Hunter

Questo articolo del 1° ottobre sta suscitando grande interesse e molte visualizzazioni. Lo riproponiamo.

* * *

2020

Il Presidente Trump, ricandidato per i Repubblicani, contro l’ex vicepresidente di Obama e candidato presidente per i Democratici, si sono scontrati duramente. In particolare, Trump ha mosso accuse rivolte al figlio di Biden, Hunter. E Biden, per tutta risposta, ha citato Beau, morto tragicamente.

Hunter e Beau furono e sono (anche se il secondo, purtroppo, è scomparso) certamente di ruolo preminente per la politica del loro genitore… ma anche del di lui avversario Trump! Vediamo insieme perché.

“Tuo figlio è un drogato!” sbotta ad un tratto, nel dibattito, Trump.

“Tu” risponde tremante Biden “hai definito perdenti i soldati morti in guerra. Mio figlio Beau era soldato, morì di cancro nel 2015 e non era un perdente ma un patriota!” grida.

“Non conosco Beau” risponde pacato Trump “conosco Hunter. Un cocainomane, tossicodipendente…”

“Mio figlio Hunter” lo interrompe Biden commosso “ha avuto, come tanti altri, i suoi problemi…” una pausa, tesa come un nervo, un sospiro, riprende “ora ne è uscito, ha combattuto la sua battaglia e io sono fiero di lui!”

Il primo dibattito tra avversari è stato duramente contestato all’unanimità: con solo il 29% di share degli ascoltatori, è stato ritenuto di livello troppo basso per le continue e reciproche interruzioni, nonché offese: Biden ha detto ha Trump “pagliaccio”, Trump lo ha apostrofato con “non c’è nulla di intelligente in te”. In seguito al torneo definito “scorretto”, sono state avviate procedure: in meno di 48 ore una commissione appositamente istituita ha promesso che fisserà nuove regole mirate ad evitare quanto accaduto ieri sera e si pondera addirittura la chiusura dei microfoni all’avversario in caso di interruzioni (misura duramente contestata dall’entourage di Trump, che sostiene che non sia “valido” fissare regole “quando il gioco è già iniziato”).

Tra le offese, sono volate quelle ai figli. Trump – è stato il suo boomerang – ha attaccato Hunter Biden, figlio dell’avversario, bollandolo come un cocainomane drogato. Perché tanta irosità nei confronti del figlio dell’avversario?

Robert Hunter Biden ha le iridi nere e lo sguardo torvo, velato di tristezza sotto la frangia corvina. in un’intervista a The New Yorker, confessò, nel luglio 2019, di essere cocainomane e alcolizzato, di avere relazioni complicate con le donne, di essere implicato in diverse controversie paterne. “devo chiedergli scusa” aveva detto, riferendosi al padre Joe “chiedere scusa è l’antidoto a perdere”. Nel 2014 era stato espulso dall’esercito perché risultato positivo alla cocaina, nel 2017 si ritrovò con una pistola puntata alla testa mentre cercava di acquistare crack a Los Angeles, nello stesso anno, soccorso dalla polizia in un incidente, fu ritrovato imbottito di stupefacenti. “tutti hanno traumi” confessò in seguito “io ero in un tunnel. Ora ne vedo la fine”.

Ma perché Trump lo ha citato? Cosa c’entra il figlio dell’avversario? Classe ’70, professione avvocato, Hunter nel 2019 era caduto sotto inchiesta da parte del Senato Repubblicano Trumpiano, per corruzione e connivenza coi servizi segreti Ucraini: affari lucrativi nel mondo. Tuttavia, finito sotto indagine assieme al padre per l’apparente conflitto di interessi, in un documento di 87 pagine era alfine stato definito “innocente” o, meglio, non erano emerse prove evidenti che Hunter e il padre Joe fossero implicati nel licenziamento di un procuratore Ucraino che stava indagando sui loro giri presuntamente illeciti. Per Trump fu un boomerang: il presidente fu accusato di essere implicato in una campagna di disinformazione manovrata da Mosca, e finì sotto impeachment. La procedura, avviata dal presidente della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti, Nancy Pelosi (celebre per aver strappato il discorso di Trump sotto gli occhi del suo “nemico” presidente), prese avvio per le presunte pressioni attuate da Trump sull’Ucraina (sospendendo, ad esempio, gli aiuti militari al Paese) per forzare il leader ucraino Volodymyr Zelens’ky a danneggiare Joe Biden e suo figlio Hunter. Riassumendo: secondo i Repubblicani Trump avrebbe cercato di far luce sul coinvolgimento in loschi affari di Hunter Biden e di suo padre Joe, secondo i Democratici, invece, il Presidente si sarebbe macchiato di abuso di potere cercando di spingere, con l’arma del ricatto e della sospensione degli aiuti, il leader ucraino a dichiarare il suo avversario Joe Biden e il di lui figlio Hunter implicati in loschi giri, mai comprovati. Se, da un lato, Hunter ne uscì dichiarato innocente, dall’altro Trump ne uscì come vittima, in quanto il 5 febbraio il Senato bloccò il procedimento di impeachment. I Democratici avevano già tentato invano, nel 2017, di metterlo in stato d’accusa, ciò che prova, secondo i Repubblicani, l’esistenza di un “complotto”. Insomma, per avercela con Hunter, Donald aveva tutti i suoi motivi (e viceversa).

Beau Biden, maggiore dell’esercito americano, con il padre

E Beau? Classe ’69, algido, castano chiaro, laureato in legge, entrò nel 2003 nell’esercito americano, divenendo maggiore e combattendo in Iraq e venendo premiato con la medaglia di bronzo. Una carriera brillante, costellata da successi, ma raffrenata da continui malesseri. Nel 2013, in seguito all’ennesimo intorpidimento e paralisi, gli fu diagnosticato un tumore al cervello. A nulla valsero la chemioterapia e la radioterapia: Beau morì il 30 maggio 2015, a 46 anni. Ai suoi funerali presenziarono anche gli Obama e i Clinton, nonché il caporal maggiore Odierno che lo premiò con una legione al merito postuma. Sposato con Hallie Olivere, ebbe due figli, Natalie, nata nel 2004 e Robert Hunter II, nato nel 2006.

Di certo Biden non ebbe il passato fiorente e libertino di Trump: nel 1972 sua moglie Neila Hunter guidava quando la loro auto si schiantò in un incidente stradale. La donna e la figlioletta Naomi di un anno appena morirono sul colpo, mentre il padre Joe, e i figli Hunter e Beau si salvarono, nonostante gravi ferite. Nel ’77 Joe si risposò con Jill Jacobs, incoraggiato dai figli. Un destino tanto avverso fu però costellato da una straordinaria carriera: 46 e 47esimo vicepresidente sotto Obama dal 2009 al 2017, Senatore e detentore di altri prestigiosi ruoli pubblici, Biden è oggi, a 77 anni, candidato presidente democratico.

Il dramma dietro al successo di Biden potrebbe essere la carta vincente e lo scacco romanzesco al magnate Donald.

Il funerale di Beau Biden nell’estate del 2015