Risposta alla domenicale domandina del direttore Lorenzo Quadri (MdD “odierno”)

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Il Consiglio della Magistratura ha perso, i partiti hanno vinto, il PLR è stato messo nell’angolo. Un “riassunto” troppo sintetico della sciagurata vicenda? Senza dubbio, ma così la vedo io. Il CdM ha colpe? Io direi di no, ha fatto ciò che era chiamato a fare. Il CdM ha sbagliato? Forse sì, almeno su un punto capitale. Non ha previsto l’intensità ringhiosa della reazione né il volume e la varietà dell’opposizione che si sarebbe trovato a fronteggiare.

La mossa vincente è stata quella iniziale: violazione del segreto e nomi sbattuti in prima pagina. Ed è significativo che nessuno si domandi e nessuno sappia chi abbia commesso il fatto. In ogni caso è un genio. Impersonare i “mostri” in prima pagina (ovviamente non lo sono affatto, al massimo: magistrati criticabili) suonò condanna per i 5 malcapitati? Al contrario, fu la loro salvezza! Il “mostro” passò dall’altra parte, nel campo del CdM.

Concludo qui il mio brevissimo testo. Il Consiglio della Magistratura ha tentato di fare… una cosa che non poteva concretamente fare. Aveva buone intenzioni? Certamente, ma è stato debellato e punito. Il liberale di lungo corso Franco Celio ha scritto: dovrebbero dimettersi in blocco.

francesco de maria

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Ovviamente (ed è implicito) l’invito di Celio, e mio, dev’essere inteso come invito a compiere un gesto dimostrativo.

Ma non solo. Infatti, nelle condizioni attuali “post 14 dicembre” come può il Consiglio esercitare efficacemente le sue funzioni?