Lisa Montgomery strangolò una donna incinta nel 2004 nello stato del Missouri, poi le estrasse il feto dal ventre e fuggì. Ora è stata condannata alla pena capitale: sarebbe la prima donna in quasi 70 anni a subire un’esecuzione federale, la quale avverrà mediante iniezione letale.

Il Presidente uscente Donald Trump ha deciso di non ascoltare gli appelli contro la pena di morte che gli giungono dall’opinione pubblica americana ma di procedere con l’esecuzione della pena.

La Corte d’appello ha dato, infatti, il via libera all’esecuzione dell’unica donna in attesa nel braccio della morte, per una data stabilita al 12 gennaio. L’esecuzione era stata fissata per il mese scorso ma era stata accordata una sospensione. La data era allora stata spostata al 12 gennaio, anche se i legali della donna avevano protestato per il fatto che fosse stata fissata una data dell’esecuzione, mentre era ancora in vigore la sospensione. La Corte aveva inizialmente dato ragione ai legali della condannata; poi, però un collegio di giudici ha dato il via libera all’esecuzione. contro la quale i legali della condannata hanno annunciato ricorso.

Lisa Montgomery sarà la prima donna dopo 70 anni ad essere giustiziata

Lisa Montgomery sarebbe la prima donna ad essere messa a morte negli Usa dopo quasi 70 anni: l’ultima fu Bonnie Heady nel 1953 sempre in Missouri, mentre l’ultima esecuzione federale di un uomo, Brandon Bernard, è avvenuta il 10 dicembre del 2020: quando aveva 18 anni, nel 1999, uccise, soffocandola nel baule di un’auto, una coppia, in seguito a una rapina nell’Iowa. Bernard era stato giustiziato dopo ventidue anni di carcere ed era stato il criminale più giovane messo a morte dal governo federale in quasi 70 anni.

Lisa Montgomery sarà mandata a morte il 12 gennaio. Seguiranno due altre esecuzioni previste, quella di Cory Johnson il 14 gennaio e quella di Dustin Higgs il giorno successivo.

L’America si trova ad affrontare, oltre alle tensioni in merito alla pena di morte, anche quelle tra Washington e Teheran: dopo il primo anniversario dell’uccisione del capo delle Forze di al-Quds, Qassem Soleimani, da parte di un drone Usa a Baghdad, e la tensione è di nuovo salita.

Di recente due B-52 americani hanno sorvolato la regione dell’Iran, mentre da novembre la portaerei Uss Nimitz pattuglia le acque del Golfo e, secondo il pensiero del ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif, Trump vorrebbe creare «un pretesto per una guerra».

NOTA. Dal 1976 sono state giustiziate negli USA 16 donne.